Giornata internazionale della danza

Ogni 29 aprile viene celebrata in tutto il mondo la giornata dedicata alla danza, promossa dall'UNESCO e istituita nel 1982; è stata scelta questa data perché è il giorno di nascita di Jean-Georges Noverre, considerato il creatore del Balletto. La danza è una delle forme di espressione più antiche e universali, con origini che risalgono alla preistoria, quando i primi esseri umani la usavano per comunicare emozioni e storie, spesso in contesti rituali e religiosi. Le prime danze erano legate a cerimonie tribali, con movimenti ritmici utilizzati per invocare forze spirituali o influenzare la natura. Con il tempo, la danza si è evoluta in forme più strutturate e complesse nelle diverse civiltà.NellʼAntico Egitto, la danza era parte di cerimonie religiose e banchetti. Nellʼantica Grecia, era strettamente legata alla musica e alla poesia e si esprimeva soprattutto nei drammi teatrali. In India, la danza ha radici millenarie ed è associata a rituali religiosi, con stili come il Bharatanatyam che esistono da oltre 2000 anni. Durante il Medioevo e il Rinascimento, la danza in Europa si sviluppò ulteriormente, soprattutto nelle corti reali, con danze eleganti e strutturate.Nel XVII secolo, il balletto classico emerse come una disciplina professionale con scuole e tecniche codificate, specialmente in Francia e Italia. La danza divenne una forma dʼarte riconosciuta, con ballerini che acquisivano prestigio. Con il tempo, nel XIX e XX secolo, il balletto e la danza si diversificarono ulteriormente, dando vita a nuove forme come la danza moderna e contemporanea, e a stili popolari come lʼhip hop e la breakdance. Oggi la danza abbraccia una vasta gamma di stili, ognuno con il proprio linguaggio, tecniche e storie. Continua a evolversi, rispecchiando i cambiamenti sociali, culturali e estetici, ma conserva il suo potere di esprimere emozioni e idee attraverso il movimento del corpo. La danza rimane un linguaggio universale, presente in ogni cultura del mondo.

Beatrice Caracciolo 3° Classico

28 aprile: Giornata Mondiale per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro

Un’occasione per riflettere sui diritti e sulla protezione dei lavoratori. Ogni anno, il 28 aprile, si celebra la Giornata Mondiale per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro, promossa dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL). Questa giornata nasce con lo scopo di sensibilizzare governi, datori di lavoro e lavoratori sull’importanza di garantire ambienti di lavoro sicuri, salubri e rispettosi dei diritti umani. Secondo l’OIL, ogni anno nel mondo oltre 2,7 milioni di persone muoiono a causa di incidenti sul lavoro o malattie professionali, e centinaia di milioni subiscono infortuni o disturbi legati all’attività lavorativa. Questi numeri allarmanti evidenziano quanto sia ancora fondamentale investire nella prevenzione, nella formazione e nel controllo delle condizioni lavorative. La Giornata del 28 aprile è anche un momento per ricordare le vittime degli incidenti sul lavoro. In molti Paesi, vengono organizzati eventi, conferenze e momenti di silenzio per onorare chi ha perso la vita svolgendo il proprio mestiere. Nel contesto attuale, in cui si parla sempre più di smart working, burnout e salute mentale, il concetto di "sicurezza" si è ampliato. Non si tratta più solo di evitare incidenti fisici, ma anche di tutelare il benessere psicologico dei lavoratori, assicurando ambienti sereni e rispettosi. In un mondo che cambia, il lavoro sicuro e dignitoso resta una sfida, ma anche una responsabilità collettiva. Il 28 aprile ci ricorda che nessuno dovrebbe mai rischiare la vita per guadagnarsela.

Anna Laura Migliore 3° Classico

Il "mio" Giubileo degli Adolescenti

Dal 25 al 27 aprile 2025 a Roma ho vissuto un’esperienza bellissima: il Giubileo degli Adolescenti. Siamo stati ospitati dalla parrocchia di San Carlo di Sezze, che ci ha accolto con tanto affetto e disponibilità, facendoci sentire davvero a casa. In questi tre giorni ho conosciuto tanti ragazzi e ragazze provenienti da diverse parti d’Italia. È stato bello scoprire quanto, anche se veniamo da luoghi diversi, possiamo capirci, stare bene insieme e condividere la stessa gioia. Abbiamo cantato a squarciagola per tutte le vie di Roma e sono nate amicizie nuove e sincere, che mi hanno riempito il cuore. Io e i miei compagni abbiamo vissuto momenti forti e significativi, come il passaggio nella Porta Santa della Basilica di San Paolo, un gesto che mi ha fatto sentire parte di qualcosa di importante. E poi la messa in Vaticano, insieme a tantissimi altri adolescenti: un’emozione difficile da spiegare, una sensazione di pace, di sollievo dopo tutta la stanchezza accumulata nei giorni. Il sabato sera la band della parrocchia ha deciso di organizzare un concerto, abbiamo cantato, ballato e qualche lacrima lo ammetto è scappata è stato un modo semplice, puro, ma bellissimo per sentirsi vivi e felici. Non è scontato che dei giovani, degli adolescenti come noi decidano di vivere esperienze così profonde, ma posso dire che ne è valsa davvero la pena. In quei giorni mi sono sentita libera, accolta, e soprattutto me stessa. È stata un’esperienza che mi ha fatto crescere, che mi ha lasciato dentro qualcosa di bello… e che non dimenticherò.

 

Silvia Cava 4° Classico

GIORNATA DIPLOMAZIA E PACE

 Il 24 aprile le Nazioni Unite celebrano la Giornata internazionale del multilateralismo e della diplomazia per la pace, istituita il 12 dicembre 2018 attraverso la risoluzione A/RES/73/127 e osservata per la prima volta il 24 aprile 2019.

Dal 1945 ad oggi, il multilateralismo, alleanza tra più Paesi che seguono un obiettivo comune, ha raggiunto risultati tangibili che hanno portato a progressi significativi per tutta l’umanità, come l’eradicazione del vaiolo in campo sanitario. Sono stati inoltre stipulati importanti accordi internazionali per limitare il controllo degli armamenti e promuovere e rafforzare i diritti umani. Inoltre la cooperazione internazionale nell’ambito multilaterale delle Nazioni Unite è fondamentale per sostenere l’Agenda 2030 in ottica sia di sviluppo sostenibile sia di aiuto umanitario. 

Come sottolineato nella risoluzione, la Giornata internazionale è una riaffermazione della Carta delle Nazioni Unite, che dichiara che uno degli scopi e dei principi delle Nazioni Unite è l'impegno a risolvere le controversie con mezzi pacifici e la determinazione di evitare alle generazioni future il flagello della guerra.

Il 24 aprile è un’occasione per ricordare al mondo della politica quanto sia importante la collaborazione tra le nazioni non solo per scongiurare la guerra ma anche per altre questioni che richiedono soluzioni globali. Questioni come il cambiamento climatico, le tensioni geopolitiche, le crisi umanitarie e migratorie, il progresso tecnologico implicano un insieme di valori ed interessi comuni a più nazioni. Per affrontarle non si può prescindere da un’attenzione ed un’azione collettiva e coordinata.

In conclusione è importante sottolineare la rilevanza di uno spirito di cooperazione e diplomazia internazionale che risulta fondamentale per migliorare il mondo.

Alessia Tamburrini 3° Liceo Scientifico

Giornata Mondiale dell’Arte: Celebrare la Creatività e l’Espressione Umana

Ogni anno, il 15 aprile, il mondo celebra la Giornata Mondiale dell’Arte, un’occasione speciale per rendere omaggio a tutte le forme artistiche e riconoscere il loro ruolo fondamentale nella società. La data non è casuale: coincide con la nascita di Leonardo da Vinci, uno dei più grandi geni dell’arte e del pensiero umano, simbolo dell’inesauribile potenziale creativo dell’uomo. Istituita ufficialmente nel 2012 dall’International Association of Art (IAA), in collaborazione con l’UNESCO, la Giornata Mondiale dell’Arte mira a promuovere la consapevolezza dell’importanza dell’arte nella vita quotidiana, nell’educazione e nello sviluppo sostenibile. Musei, gallerie, scuole e associazioni culturali in tutto il mondo organizzano eventi, mostre, laboratori e incontri per coinvolgere il pubblico e avvicinare le nuove generazioni al mondo dell’arte. Celebrare la Giornata Mondiale dell’Arte significa riconoscere il valore dell’immaginazione, della bellezza e della libertà espressiva. È un invito a rallentare, osservare, ascoltare e sentire. È anche un’opportunità per riflettere sul ruolo degli artisti, spesso voci fuori dal coro che ci aiutano a vedere il mondo da prospettive nuove.

Mariapia Barecchia 3° Classico

23 aprile – Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore

Ogni anno, il 23 aprile, il mondo intero si unisce per celebrare qualcosa di apparentemente semplice, ma in realtà potentissimo: i libri. Questa giornata, istituita dall’UNESCO nel 1995 nasce con l'importante scopo di promuovere la lettura, la pubblicazione e la tutela del diritto d’autore, quindi il riconoscimento e la difesa del lavoro di chi scrive, racconta, crea. Ma perché proprio il 23 aprile? In questo stesso giorno, nel 1616, sono morti tre tra i più grandi autori della storia: William Shakespeare, Miguel de Cervantes e Garcilaso de la Vega. Tre scrittori, tre lingue diverse, ma un solo cuore: quello della letteratura, che attraversa confini, secoli e culture. Inoltre in alcuni luoghi del mondo, come la Catalogna, questa giornata ha assunto un significato ancora più simbolico grazie a una leggenda antichissima: quella di San Giorgio. Si narra che un tempo, in un regno lontano, un drago feroce teneva in scacco un’intera città. Ogni giorno, per tenerlo calmo, gli si offriva una vittima scelta a sorte. Un giorno il fato scelse la principessa, l’unica figlia del re. Quando il drago si avvicinò per divorarla, comparve un cavaliere coraggioso: San Giorgio. Con la sua lancia lo affrontò e lo uccise. E proprio lì, dove il sangue del drago bagnò la terra, nacque una rosa rossa. Giorgio ne colse una e la regalò alla principessa. In Catalogna, da allora, il 23 aprile si festeggia regalando una rosa e un libro: la rosa per amore, il libro per cultura. Quindi oggi, più che mai, celebriamo i libri. Non solo come oggetti, ma come testimoni di libertà, semi di speranza, tracce di umanità. E, se possiamo, regaliamo anche una rosa. Per ricordare che ogni storia, se condivisa con amore, può salvare.

Silvia Cava 4° Classico


Giornata mondiale dello Sport per lo Sviluppo e la Pace

Ogni anno, il 6 aprile si celebra la Giornata Mondiale dello Sport per lo Sviluppo e la Pace, istituita dalle Nazioni Unite nel 2013. Questa ricorrenza è un’occasione per riconoscere il ruolo fondamentale che lo sport svolge nella promozione dei valori di inclusione, rispetto, tolleranza e collaborazione tra i popoli.


Lo sport va ben oltre l’aspetto fisico o competitivo. È uno strumento potente per lo sviluppo personale e sociale. Nelle scuole, aiuta i giovani a imparare la disciplina, il lavoro di squadra e la gestione delle emozioni. Nelle comunità, contribuisce a costruire legami, superare barriere culturali e offrire opportunità di crescita anche in contesti difficili.

In un mondo sempre più diviso, lo sport si afferma come linguaggio universale. Eventi sportivi internazionali dimostrano come, attraverso il gioco e la competizione leale, sia possibile unire persone di origini e credenze diverse sotto un unico spirito: quello del rispetto reciproco e della pace.

Inoltre, l’attività fisica regolare è essenziale per la salute. Aiuta a prevenire numerose malattie, migliora l’umore e rafforza il benessere mentale. Specialmente in tempi recenti, in cui lo stile di vita sedentario è in aumento, promuovere lo sport diventa una missione di salute pubblica.

La Giornata Mondiale dello Sport ci invita quindi a riflettere su quanto sia importante mantenere viva la cultura dello sport, a ogni età e in ogni contesto. Che si tratti di una partita tra amici o di un torneo internazionale, l'importante è muoversi, condividere e crescere insieme.

Marinelli 3° Scientifico

Femminicidi in Italia: Le Tragiche Storie di Sara Campanella e Ilaria Sula

 La piaga  del femminicidio continua a lacerare la nostra società, dimostrando quanto la violenza di genere sia ancora radicata nel tessuto sociale. Ogni anno, in Italia, decine di donne sono uccise da partner o ex partner in crimini che non sono solo atti di violenza, ma vere e proprie espressioni di controllo e disuguaglianza di genere. Purtroppo, Sara Campanella e Ilaria Sula, due donne uccise nel mese di Aprile, rappresentano l’ennesima tragica testimonianza di quanto la situazione sia lontana dall’essere risolta.

Sara Campanella, una ragazza di 22 anni uccisa il 31 Marzo dal collega universitario Stefano Argentino con cinque coltellate tra schiena e collo, tutto questo solo perché si è rifiutato di accettare dei “no”. La ragazza ha provato più volte a far capire al ragazzo di non voler avere nulla a che fare con lui, ma niente da fare.Alle colleghe di corso Sara Campanella aveva più volte raccontato delle attenzioni moleste che il ragazzo aveva per lei. Come detto in precedenza, Sara è morta per shock emorragico, la studentessa sarebbe stata colpita alle spalle senza riuscire a difendersi e sarebbe morta in pochi minuti.

Altro caso è quello di Ilaria Sula, studentessa di 22 anni di origini Albanesi uccisa dal suo ex fidanzato Mark Samson di origini filippine. La ragazza è stata uccisa a coltellate nell’appartamento dell’ex fidanzato dove era andata per chiarire dei disguidi. Successivamente il corpo è stato poi posizionato dal ragazzo in un grande bagaglio e gettato nel comune di Poli. Ad incastrare il ragazzo filippino sono stati i tabulati del telefono della ragazza.

Negli ultimi anni, il femminicidio è stato riconosciuto come un crimine specifico in molte giurisdizioni. In alcuni paesi, sono state adottate leggi più severe contro la violenza di genere

In conclusione, Il femminicidio rappresenta una delle manifestazioni più gravi della violenza di genere e della disuguaglianza strutturale tra uomini e donne. Affrontare il problema richiede non solo leggi più forti, ma anche un cambiamento culturale profondo che sfidi le norme patriarcali e promuova la parità di genere in tutti gli ambiti della società.

Mariapia Barecchia 3° Classico

Notte dei Licei

Una serata intensa, quella dello scorso 28 Marzo, emozionante e profondamente riflessiva ha preso vita tra le mura del nostro liceo salesiano di Caserta, dove si è svolta l’attesissima Notte dei Licei, evento nazionale che celebra la cultura, l’arte e il pensiero dei giovani studenti. Il tema scelto quest’anno é stato : “La follia della guerra”, un argomento attuale, universale e dolorosamente ricorrente nella storia dell’umanità. Ogni classe ha portato sul palco la propria interpretazione, trasformando la scuola in un vero e proprio teatro di memoria e speranza. Tra canti, monologhi intensi, coreografie simboliche e spiegazioni storiche e letterarie, i ragazzi hanno dato voce a popoli, vittime e sogni spezzati, ma anche alla voglia di costruire un mondo diverso. Il filo rosso che ha cucito insieme tutte le esibizioni è stato Dante Alighieri, rappresentando dalle nostre ragazze del primo classico, la cui opera soprattutto l’Inferno è diventata lente attraverso cui guardare la guerra e le sue conseguenze. I suoi versi hanno guidato il pubblico in un viaggio tra le ombre del conflitto e la luce della speranza, dimostrando come la letteratura di ogni tempo possa ancora parlare al cuore dell’uomo. I corridoi della scuola si sono animati di mostre, installazioni artistiche e piccoli spazi teatrali, dove ogni angolo raccontava una storia. Dalle guerre mondiali a quelle più recenti, dai racconti dei profughi alle riflessioni sull’odio e l’indifferenza, nulla è stato lasciato al caso. I docenti hanno accompagnato i ragazzi in questo percorso con passione e dedizione, ma è stato evidente come l’anima della serata appartenesse agli studenti stessi, veri protagonisti di un’esperienza che resterà impressa nei cuori di chi l’ha vissuta.

Silvia Cava 4° Classico

Una buona notizia per l'oratorio salesiano di Caserta

 

Caserta – L'Oratorio Salesiano di Caserta ha parzialmente vinto la causa che lo vedeva coinvolto riguardo l'utilizzo del cortile. Dopo un lungo iter legale, la sentenza ha finalmente sancito il diritto di utilizzare liberamente gli spazi all'aperto, permettendo ai giovani di continuare a beneficiare di un luogo sicuro e formativo. La vittoria è stata celebrata alla grande il 31 gennaio, in occasione della festa di San Giovanni Bosco, fondatore dei Salesiani e patrono della gioventù. La scuola si è riempita di ragazzi e animatori che, tra giochi, canti e momenti di riflessione, hanno reso omaggio al Santo che ha dedicato la sua vita ai giovani. Quest'anno, la gioia è stata doppia grazie alla sentenza che ha messo fine a una disputa legale che aveva messo in discussione l'utilizzo dell'area esterna. La causa era nata in seguito a una denuncia contro l'Opera Salesiana di Caserta, che per un lungo periodo è stata privata della possibilità di utilizzare il cortile come luogo di aggregazione. È stata una situazione che ha notevolmente limitato le attività educative e ricreative. La decisione del tribunale ha invece riconosciuto l'importanza sociale ed educativa dell'oratorio, restituendo ai salesiani e alla comunità un diritto fondamentale per il bene dei ragazzi. Resta inutilizzabile il "PaladonBosco", palazzetto sportivo.

Un modello da seguire per altre città

Questa vicenda apre una riflessione importante: in molte città italiane mancano spazi sicuri e organizzati per i giovani. L'oratorio di Caserta, come tanti altri centri salesiani, rappresenta un punto di riferimento fondamentale per la crescita sana e armoniosa delle nuove generazioni. Offrire luoghi di aggregazione, sport e formazione significa investire nel futuro. Forse è giunto il momento di prendere esempio da questa vittoria e riflettere su come replicare questo modello in altre realtà urbane. Garantire ai giovani spazi sicuri dove crescere insieme potrebbe diventare un obiettivo condiviso, per favorire una società più coesa e responsabile. Intanto, a Caserta si festeggia: l'oratorio continua a essere un faro di speranza e crescita per la gioventù locale, nel segno di Don Bosco e del suo amore per i giovani.

Anna Laura Migliore 3° Classico

Giornate FAI

 Il 23 marzo 2025 si è svolta la seconda giornata delle Giornate FAI di Primavera, un evento annuale organizzato dal Fondo Ambiente Italiano (FAI) per celebrare e valorizzare il patrimonio culturale e paesaggistico italiano. Questa 33ª edizione ha coinciso con il cinquantesimo anniversario della fondazione del FAI, offrendo al pubblico l'opportunità di visitare 750 luoghi speciali in 400 città, molti dei quali solitamente chiusi al pubblico o poco conosciuti. In Campania, oltre 40 siti sono stati aperti al pubblico durante il weekend del 22 e 23 marzo. A Napoli, ad esempio, è stato possibile visitare il Mausoleo Schilizzi a Posillipo, noto anche come Mausoleo di Posillipo, che custodisce le spoglie dei caduti napoletani delle due guerre mondiali. Inoltre, sono state organizzate visite a Villa Rosebery, residenza ufficiale del Presidente della Repubblica, situata anch'essa sulla collina di Posillipo. Un aspetto distintivo delle Giornate FAI è il coinvolgimento degli Apprendisti Ciceroni, studenti delle scuole locali formati per guidare i visitatori alla scoperta dei tesori del territorio. Ad esempio, a Bari, gli studenti hanno accompagnato i visitatori nel Palazzo Piccinni, offrendo spiegazioni dettagliate sulla storia e l'architettura dell'edificio. L'evento ha riscosso un grande successo di pubblico, testimoniando l'interesse e l'apprezzamento degli italiani per il loro patrimonio culturale. Le Giornate FAI di Primavera rappresentano un'importante occasione per riscoprire e valorizzare le bellezze nascoste del nostro Paese, promuovendo la consapevolezza e la tutela del patrimonio comune.

Francesco D'Andrea 4° Classico

L’ORCHESTRA DON BOSCO AL TEATRO ARISTON PER IL CONCORSO INTERNAZIONALE GEF

Il Teatro Ariston di Sanremo, simbolo di cultura e musica, ha ospitato dal 27 al 29 Marzo, una performance straordinaria che ha visto protagonisti i giovani talenti dell’Orchestra Don Bosco. L’occasione è stata il prestigioso Concorso GEF,  un evento che premia i migliori gruppi musicali scolastici a livello nazionale. L’orchestra, composta da studenti di diverse età, ha affrontato il concorso con grande impegno e passione. Il brano scelto per l’occasione  è stato un coinvolgente medley di Stevie Wonder, che ha saputo coinvolgere il pubblico per la sua energia e profondità musicale. L’esperienza al Teatro Ariston, per gli studenti dell’Orchestra , è stata particolarmente significativa non solo per l’opportunità di esibirsi su uno dei palchi più celebri d’Italia, ma anche per la possibilità di confrontarsi con altri giovani talenti provenienti da diverse realtà scolastiche. Il successo dell’evento va oltre i risultati del concorso. L’Orchestra Don Bosco ha dimostrato che l’educazione musicale è un veicolo potente di sviluppo personale, in grado di arricchire le esperienze formative degli studenti. La partecipazione al Concorso GEF rappresenta non solo un’importante realizzazione per la scuola, ma un passo verso il futuro per i giovani musicisti, che, grazie alla loro passione, potranno continuare a sognare e a crescere nella musica. L’impegno e la dedizione mostrati dagli studenti sono la prova che, con passione e determinazione, anche i sogni più grandi possono diventare realtà. Il Teatro Ariston, con il suo prestigio e la sua magia, ha fatto da cornice a un’esperienza che resterà nel cuore di tutti, studenti e insegnanti.

Mariapia Barecchia 3° Classico

“Stabat Mater” al Santuario Sacro Cuore di Maria dei Salesiani di Caserta: un incontro di musica e spiritualità

 Il 29 marzo scorso, il Santuario Sacro Cuore di Maria dei Salesiani di Caserta ha ospitato un evento che ha saputo coniugare sacralità e arte musicale: l’esecuzione del celebre Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi. L’opera, eseguita dal coro del santuario, è stata un momento di profonda riflessione spirituale per tutti i presenti, unendo la bellezza della musica alla meditazione sulla sofferenza e la pietà materna. Stabat Mater, che racconta il dolore della Vergine Maria sotto la croce del Figlio, è uno dei capolavori della musica sacra del XVIII secolo. Composto da Pergolesi nel 1736, il brano si distingue per la sua intensità emotiva, per la sua melodia evocativa e per la capacità di trasmettere l’intimo legame tra la figura materna di Maria e il dolore universale. L’esecuzione, che ha visto il coinvolgimento non solo dei cori ma anche di solisti di grande talento, ha saputo trasmettere tutta la potenza e la delicatezza della composizione. Le voci si sono intrecciate in modo impeccabile, mentre l’accompagnamento musicale ha saputo enfatizzare ogni passaggio drammatico dell’opera. L’atmosfera raccolta e carica di sacralità del Santuario ha reso il tutto ancora più suggestivo, creando un connubio perfetto tra l’arte musicale e la spiritualità che pervadeva ogni angolo del luogo. La scelta del Santuario Sacro Cuore di Maria per questo evento non è stata casuale: la chiesa salesiana, che già da anni si distingue per il suo impegno nella formazione spirituale e culturale della comunità, ha rappresentato il contesto ideale per un’esibizione che ha saputo toccare le corde più intime dei partecipanti. Il coro, diretto con maestria da un esperto direttore, ha reso l’evento non solo un concerto, ma un vero e proprio atto di preghiera collettiva, capace di raggiungere la profondità del cuore umano. In una serata che ha saputo coniugare la liturgia e la musica, il pubblico ha assistito a un’esperienza che ha reso omaggio alla tradizione religiosa e musicale, in un contesto che ha saputo accogliere ogni partecipante nella sua dimensione più autentica e personale. L’esecuzione dello Stabat Mater ha confermato ancora una volta il ruolo fondamentale della musica sacra nella vita della comunità religiosa, offrendo un’occasione unica di riflessione e di preghiera, capace di coinvolgere ogni individuo, indipendentemente dalla sua fede o formazione musicale. Questo evento non è stato solo una performance musicale, ma un’esperienza di elevazione spirituale, che ha reso ancora più profonda la connessione tra il cuore umano e il divino, in un ambiente che da sempre promuove l’amore e la devozione alla Madre di Dio.

 Marco De Rosa 3 Liceo Scientifico

Festa del papà nella scuola primaria

Il 19 Marzo si celebra la festa del papà. Questa ricorrenza ha un’origine religiosa e la data coincide con quella della celebrazione di San Giuseppe, padre di Gesù. San Giuseppe incarna la paternità e quindi vengono festeggiati tutti i papà del mondo oltre a ricordare tutti quelli che non sono più tra noi.

Ai Salesiani di Caserta ogni anno viene celebrata la Festa del Papà: presso la scuola primaria i padri sono invitati a partecipare ad attività in cui vengono coinvolti in prima persona. Quest’anno i papà sono stati coinvolti nel gioco del calcio e palla quadrata con i propri figli. Sono stati minuti indimenticabili pieni di risate e di allegria sotto un sole che faceva risplendere l’erbetta verde del campo e i sorrisi di tutti. I bambini al termine della partita hanno consegnato ai propri papà il diploma di “Migliore papà del mondo” e infine con grande amore sono stati offerti dei dolcini a tutti. Questa iniziativa ancora una volta ha permesso di rafforzare il legame tra le famiglie degli alunni e la scuola, consentendo agli alunni stessi di sentirsi ancora più parte della famiglia salesiana. È auspicabile che questo evento possa essere da esempio anche per altre istituzioni scolastiche in modo che la Festa del papà possa essere celebrata in ogni scuola onorando questa importante figura genitoriale.

Alessia Tamburrini  3° Liceo Scientifico

Giornata Internazionale del Ricordo delle Vittime della Schiavitù: Un Momento di Riflessione e Impegno

Ogni anno, il 25 marzo, il mondo si unisce per commemorare la Giornata Internazionale del Ricordo delle Vittime della Schiavitù e della Traffico di Schiavi. Una giornata simbolica che richiama l’attenzione sulla sofferenza, le ingiustizie e la devastante eredità lasciata dalla schiavitù, un fenomeno che, purtroppo, ha segnato per secoli la storia di molte nazioni e che continua a influire sul presente. La data è stata scelta in ricordo dell’abolizione della tratta transatlantica degli schiavi, uno dei periodi più oscuri e drammatici della storia mondiale. Nel 2007, le Nazioni Unite hanno ufficialmente istituito questa giornata, con l’obiettivo di educare le nuove generazioni, sensibilizzare l’opinione pubblica e fare luce sulle atrocità della schiavitù, fenomeno che, sebbene formalmente abolito in molte parti del mondo, persiste sotto forme moderne, come il traffico di esseri umani.

Nel corso dei secoli, milioni di persone sono state ridotte in schiavitù attraverso il commercio di esseri umani, un sistema che ha sfruttato e annientato la dignità delle vittime in nome del profitto. La tratta transatlantica degli schiavi, che ha avuto il suo apice tra il XV e il XIX secolo, ha visto l’inumano trasporto di milioni di africani verso le Americhe. La maggior parte di loro ha subito terribili sofferenze a bordo di navi sovraffollate, senza diritti e in condizioni inumane. Una volta giunti a destinazione, le persone schiavizzate erano costrette a lavorare in piantagioni, miniere e case, spesso sottoposte a violenze fisiche e psicologiche. Ma la schiavitù non si è limitata al contesto transatlantico. Essa ha avuto manifestazioni in diverse aree del mondo, dal Medio Oriente all’Asia, con forme diverse di sfruttamento come la schiavitù domestica, quella agricola e persino la guerra come mezzo per ridurre in schiavitù intere popolazioni.

La Memoria come Strumento di Educazione: il ricordo delle vittime della schiavitù non è solo un atto commemorativo, ma è anche un potente strumento educativo. In un mondo sempre più globale e interconnesso, è essenziale comprendere le radici storiche e culturali delle disuguaglianze che ancora oggi segnano molte società. Le Nazioni Unite, con questa giornata, invitano i governi, le scuole, le organizzazioni della società civile e i cittadini a riflettere e a confrontarsi su questo capitolo oscuro della nostra storia. Le scuole in particolare giocano un ruolo cruciale nell’educare i giovani a una comprensione più profonda della schiavitù. È fondamentale che le nuove generazioni prendano consapevolezza non solo delle atrocità passate, ma anche delle sue implicazioni sulle società contemporanee. Perché, come sottolinea l’ONU, «la schiavitù non è mai stata abolita completamente, ma continua a presentarsi sotto nuove forme». Il traffico di esseri umani, lo sfruttamento sessuale, il lavoro forzato e la tratta di minori sono solo alcune delle manifestazioni moderne della schiavitù che continuano a coinvolgere milioni di persone nel mondo.

Nonostante gli enormi progressi compiuti nell’abolizione della schiavitù, la sua versione moderna è ancora una realtà. Secondo il Global Slavery Index, nel 2018 erano circa 40 milioni le persone che vivevano in condizioni di schiavitù contemporanea, un numero che cresce ogni anno. Molte di queste vittime sono donne e bambini, coinvolti principalmente in attività legate al lavoro domestico, al traffico sessuale e al lavoro nelle catene di approvvigionamento globali.

Le forme moderne di schiavitù sono spesso nascoste, difficili da individuare e ancor più difficili da combattere. I sistemi di sfruttamento economico e la povertà sono fattori che favoriscono la perpetuazione di questo crimine contro l’umanità. Non basta dichiarare la fine della schiavitù: occorre un impegno globale e coerente per fermare il traffico di esseri umani, promuovere leggi più severe, sostenere i diritti dei lavoratori e sensibilizzare la società civile sui legami tra consumo e sfruttamento.

La Giornata Internazionale del Ricordo delle Vittime della Schiavitù è, dunque, una giornata di memoria, ma anche di impegno. Ogni anno, essa ci invita a riflettere non solo sulle atrocità del passato, ma anche sulle responsabilità del presente. Perché il ricordo non è fine a se stesso: è l’invito a non dimenticare, a non permettere che le disuguaglianze e le ingiustizie continuino a segnare il nostro futuro. Commemorare significa anche agire, proteggere i diritti umani, combattere ogni forma di schiavitù moderna e promuovere una società più giusta e solidale. 

Miriam Tanzillo 3° Liceo Classico.

Festa di Maria Ausiliatrice

La festa di Maria Ausiliatrice viene celebrata il 24 Maggio. Ogni anno nell’Istituto salesiano di Caserta nei giorni che precedono tale data...