“Quando vedo i giovani tutti occupati nel gioco son sicuro che il demonio ha un bel fare, ma non riesce a nulla”: padre e maestro dei giovani, San Giovanni Bosco mise il gioco come elemento fondamentale nella sua azione pastorale, espressa nel trinomio giocare, stare assieme, fare catechismo. Don Bosco morì all’alba del 31 gennaio 1888 e fu dichiarato santo nel 1934, dunque per tutti gli oratori e le case salesiane l'ultimo giorno di gennaio è un giorno di festa, per ricordare che don Bosco è in mezzo a noi, e che il suo carisma e la sua opera sono ancora vivi e scottanti di passione per i giovani.
Per il giorno martedì 31 gennaio, l'Istituto salesiano di Caserta ha invitato gli studenti di Primaria, Medie, Liceo alla messa in cattedrale celebrata dal Vescovo Pietro Lagnese, verso le ore 10:00, e a seguire si farà festa nel cortile della scuola con giochi organizzati e liberi. I festeggiamenti continueranno per l'oratorio, nel giorno sabato 4 febbraio, con giochi per le classi della primaria e scuola media, oltre alla S. Messa alle 19:30, e subito dopo inizierà la serata di festa per adolescenti e giovani, rigorosamente in cortile, il luogo simbolo della pedagogia salesiana: Don Bosco intuì che il gioco sviluppa aspetti specifici nella formazione totale dei giovani, li prepara ed assicura le energie e la disposizione per lo studio e il lavoro. Grazie all'intraprendenza di San Giovanni Bosco, oltre all'oratorio, prese vita quella realtà educativa delle scuole serali, delle scuole di musica e canto, dei laboratori per insegnare un mestiere ai giovani, con l'intento di formare dei «buoni cristiani e onesti cittadini»: il metodo educativo di don Bosco e la sua attività ispirata dall’autentica carità cristiana hanno raggiunto tutto il mondo.
Gemma Carfora 4° Classico