Essere donna non è un movente


Ebbene sì, anche quest'anno, siamo qui per parlarvi e sensibilizzarvi su un argomento ormai noto.

Vorremo tanto non parlare di questo argomento, perché ci piacerebbe non sentire mai più in televisione o in giro di violenza sulle donne e vorremmo non dover più leggere un articolo sul femminicidio, ma purtroppo la realtà è ben diversa. Sempre più spesso i fatti di cronaca nera che capita di leggere sui giornali o sentire in TV sono legati a un argomento drammatico, che direttamente o indirettamente prima o poi ci capita di affrontare: la violenza sulle donne. Inutile ribadire che nonostante il trascorrere del tempo, l'evoluzione e il progresso della società, le donne continuino ad essere vittime, il più delle volte inconsapevoli, delle persone che stanno loro accanto. Il dato più inquietante è che nella maggior parte dei casi i carnefici sono le persone che avrebbero dovuto amarle ma che non sanno veramente il significato della parola amare. La data del 25 novembre non è casuale. Si è scelto quel giorno per la lotta alla violenza sulle donne per ricordare tre sorelle coraggiose, le sorelle Mirabal (Patria, Minerva e Maria Teresa), assassinate brutalmente quel giorno  del 1960 da mandanti del dittatore Trujillo, che sottomise la Repubblica Dominicana tenendola nel caos per più di 30 anni in uno dei regimi più sanguinari dell'America Latina.
Le sorelle Mirabal avevano tentato di contrastare il regime di Trujillo e, per questo, furono assassinate.
Finalmente viviamo in un'epoca che considera questo argomento degno di nota al punto da essersi meritato addirittura una giornata mondiale, che si svolge il 25 novembre con manifestazioni in tutto il mondo. Una dedica, però, non è sufficiente, perché per cambiare la realtà dei fatti bisogna prima di tutto provocare un cambiamento radicale nella mentalità.
Si potrebbero contare le sentenze di condanna per fatti di violenza contro le donne, ma non sarebbe un numero attendibile perché sono pochissime le donne che denunciano di aver subito violenza, e ancora meno poi i casi che arrivano a sentenza.

Silvia Cava 2° Classico 

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