Una buona notizia per l'oratorio salesiano di Caserta

 

Caserta – L'Oratorio Salesiano di Caserta ha parzialmente vinto la causa che lo vedeva coinvolto riguardo l'utilizzo del cortile. Dopo un lungo iter legale, la sentenza ha finalmente sancito il diritto di utilizzare liberamente gli spazi all'aperto, permettendo ai giovani di continuare a beneficiare di un luogo sicuro e formativo. La vittoria è stata celebrata alla grande il 31 gennaio, in occasione della festa di San Giovanni Bosco, fondatore dei Salesiani e patrono della gioventù. La scuola si è riempita di ragazzi e animatori che, tra giochi, canti e momenti di riflessione, hanno reso omaggio al Santo che ha dedicato la sua vita ai giovani. Quest'anno, la gioia è stata doppia grazie alla sentenza che ha messo fine a una disputa legale che aveva messo in discussione l'utilizzo dell'area esterna. La causa era nata in seguito a una denuncia contro l'Opera Salesiana di Caserta, che per un lungo periodo è stata privata della possibilità di utilizzare il cortile come luogo di aggregazione. È stata una situazione che ha notevolmente limitato le attività educative e ricreative. La decisione del tribunale ha invece riconosciuto l'importanza sociale ed educativa dell'oratorio, restituendo ai salesiani e alla comunità un diritto fondamentale per il bene dei ragazzi. Resta inutilizzabile il "PaladonBosco", palazzetto sportivo.

Un modello da seguire per altre città

Questa vicenda apre una riflessione importante: in molte città italiane mancano spazi sicuri e organizzati per i giovani. L'oratorio di Caserta, come tanti altri centri salesiani, rappresenta un punto di riferimento fondamentale per la crescita sana e armoniosa delle nuove generazioni. Offrire luoghi di aggregazione, sport e formazione significa investire nel futuro. Forse è giunto il momento di prendere esempio da questa vittoria e riflettere su come replicare questo modello in altre realtà urbane. Garantire ai giovani spazi sicuri dove crescere insieme potrebbe diventare un obiettivo condiviso, per favorire una società più coesa e responsabile. Intanto, a Caserta si festeggia: l'oratorio continua a essere un faro di speranza e crescita per la gioventù locale, nel segno di Don Bosco e del suo amore per i giovani.

Anna Laura Migliore 3° Classico

Giornate FAI

 Il 23 marzo 2025 si è svolta la seconda giornata delle Giornate FAI di Primavera, un evento annuale organizzato dal Fondo Ambiente Italiano (FAI) per celebrare e valorizzare il patrimonio culturale e paesaggistico italiano. Questa 33ª edizione ha coinciso con il cinquantesimo anniversario della fondazione del FAI, offrendo al pubblico l'opportunità di visitare 750 luoghi speciali in 400 città, molti dei quali solitamente chiusi al pubblico o poco conosciuti. In Campania, oltre 40 siti sono stati aperti al pubblico durante il weekend del 22 e 23 marzo. A Napoli, ad esempio, è stato possibile visitare il Mausoleo Schilizzi a Posillipo, noto anche come Mausoleo di Posillipo, che custodisce le spoglie dei caduti napoletani delle due guerre mondiali. Inoltre, sono state organizzate visite a Villa Rosebery, residenza ufficiale del Presidente della Repubblica, situata anch'essa sulla collina di Posillipo. Un aspetto distintivo delle Giornate FAI è il coinvolgimento degli Apprendisti Ciceroni, studenti delle scuole locali formati per guidare i visitatori alla scoperta dei tesori del territorio. Ad esempio, a Bari, gli studenti hanno accompagnato i visitatori nel Palazzo Piccinni, offrendo spiegazioni dettagliate sulla storia e l'architettura dell'edificio. L'evento ha riscosso un grande successo di pubblico, testimoniando l'interesse e l'apprezzamento degli italiani per il loro patrimonio culturale. Le Giornate FAI di Primavera rappresentano un'importante occasione per riscoprire e valorizzare le bellezze nascoste del nostro Paese, promuovendo la consapevolezza e la tutela del patrimonio comune.

Francesco D'Andrea 4° Classico

L’ORCHESTRA DON BOSCO AL TEATRO ARISTON PER IL CONCORSO INTERNAZIONALE GEF

Il Teatro Ariston di Sanremo, simbolo di cultura e musica, ha ospitato dal 27 al 29 Marzo, una performance straordinaria che ha visto protagonisti i giovani talenti dell’Orchestra Don Bosco. L’occasione è stata il prestigioso Concorso GEF,  un evento che premia i migliori gruppi musicali scolastici a livello nazionale. L’orchestra, composta da studenti di diverse età, ha affrontato il concorso con grande impegno e passione. Il brano scelto per l’occasione  è stato un coinvolgente medley di Stevie Wonder, che ha saputo coinvolgere il pubblico per la sua energia e profondità musicale. L’esperienza al Teatro Ariston, per gli studenti dell’Orchestra , è stata particolarmente significativa non solo per l’opportunità di esibirsi su uno dei palchi più celebri d’Italia, ma anche per la possibilità di confrontarsi con altri giovani talenti provenienti da diverse realtà scolastiche. Il successo dell’evento va oltre i risultati del concorso. L’Orchestra Don Bosco ha dimostrato che l’educazione musicale è un veicolo potente di sviluppo personale, in grado di arricchire le esperienze formative degli studenti. La partecipazione al Concorso GEF rappresenta non solo un’importante realizzazione per la scuola, ma un passo verso il futuro per i giovani musicisti, che, grazie alla loro passione, potranno continuare a sognare e a crescere nella musica. L’impegno e la dedizione mostrati dagli studenti sono la prova che, con passione e determinazione, anche i sogni più grandi possono diventare realtà. Il Teatro Ariston, con il suo prestigio e la sua magia, ha fatto da cornice a un’esperienza che resterà nel cuore di tutti, studenti e insegnanti.

Mariapia Barecchia 3° Classico

“Stabat Mater” al Santuario Sacro Cuore di Maria dei Salesiani di Caserta: un incontro di musica e spiritualità

 Il 29 marzo scorso, il Santuario Sacro Cuore di Maria dei Salesiani di Caserta ha ospitato un evento che ha saputo coniugare sacralità e arte musicale: l’esecuzione del celebre Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi. L’opera, eseguita dal coro del santuario, è stata un momento di profonda riflessione spirituale per tutti i presenti, unendo la bellezza della musica alla meditazione sulla sofferenza e la pietà materna. Stabat Mater, che racconta il dolore della Vergine Maria sotto la croce del Figlio, è uno dei capolavori della musica sacra del XVIII secolo. Composto da Pergolesi nel 1736, il brano si distingue per la sua intensità emotiva, per la sua melodia evocativa e per la capacità di trasmettere l’intimo legame tra la figura materna di Maria e il dolore universale. L’esecuzione, che ha visto il coinvolgimento non solo dei cori ma anche di solisti di grande talento, ha saputo trasmettere tutta la potenza e la delicatezza della composizione. Le voci si sono intrecciate in modo impeccabile, mentre l’accompagnamento musicale ha saputo enfatizzare ogni passaggio drammatico dell’opera. L’atmosfera raccolta e carica di sacralità del Santuario ha reso il tutto ancora più suggestivo, creando un connubio perfetto tra l’arte musicale e la spiritualità che pervadeva ogni angolo del luogo. La scelta del Santuario Sacro Cuore di Maria per questo evento non è stata casuale: la chiesa salesiana, che già da anni si distingue per il suo impegno nella formazione spirituale e culturale della comunità, ha rappresentato il contesto ideale per un’esibizione che ha saputo toccare le corde più intime dei partecipanti. Il coro, diretto con maestria da un esperto direttore, ha reso l’evento non solo un concerto, ma un vero e proprio atto di preghiera collettiva, capace di raggiungere la profondità del cuore umano. In una serata che ha saputo coniugare la liturgia e la musica, il pubblico ha assistito a un’esperienza che ha reso omaggio alla tradizione religiosa e musicale, in un contesto che ha saputo accogliere ogni partecipante nella sua dimensione più autentica e personale. L’esecuzione dello Stabat Mater ha confermato ancora una volta il ruolo fondamentale della musica sacra nella vita della comunità religiosa, offrendo un’occasione unica di riflessione e di preghiera, capace di coinvolgere ogni individuo, indipendentemente dalla sua fede o formazione musicale. Questo evento non è stato solo una performance musicale, ma un’esperienza di elevazione spirituale, che ha reso ancora più profonda la connessione tra il cuore umano e il divino, in un ambiente che da sempre promuove l’amore e la devozione alla Madre di Dio.

 Marco De Rosa 3 Liceo Scientifico

Festa del papà nella scuola primaria

Il 19 Marzo si celebra la festa del papà. Questa ricorrenza ha un’origine religiosa e la data coincide con quella della celebrazione di San Giuseppe, padre di Gesù. San Giuseppe incarna la paternità e quindi vengono festeggiati tutti i papà del mondo oltre a ricordare tutti quelli che non sono più tra noi.

Ai Salesiani di Caserta ogni anno viene celebrata la Festa del Papà: presso la scuola primaria i padri sono invitati a partecipare ad attività in cui vengono coinvolti in prima persona. Quest’anno i papà sono stati coinvolti nel gioco del calcio e palla quadrata con i propri figli. Sono stati minuti indimenticabili pieni di risate e di allegria sotto un sole che faceva risplendere l’erbetta verde del campo e i sorrisi di tutti. I bambini al termine della partita hanno consegnato ai propri papà il diploma di “Migliore papà del mondo” e infine con grande amore sono stati offerti dei dolcini a tutti. Questa iniziativa ancora una volta ha permesso di rafforzare il legame tra le famiglie degli alunni e la scuola, consentendo agli alunni stessi di sentirsi ancora più parte della famiglia salesiana. È auspicabile che questo evento possa essere da esempio anche per altre istituzioni scolastiche in modo che la Festa del papà possa essere celebrata in ogni scuola onorando questa importante figura genitoriale.

Alessia Tamburrini  3° Liceo Scientifico

Giornata Internazionale del Ricordo delle Vittime della Schiavitù: Un Momento di Riflessione e Impegno

Ogni anno, il 25 marzo, il mondo si unisce per commemorare la Giornata Internazionale del Ricordo delle Vittime della Schiavitù e della Traffico di Schiavi. Una giornata simbolica che richiama l’attenzione sulla sofferenza, le ingiustizie e la devastante eredità lasciata dalla schiavitù, un fenomeno che, purtroppo, ha segnato per secoli la storia di molte nazioni e che continua a influire sul presente. La data è stata scelta in ricordo dell’abolizione della tratta transatlantica degli schiavi, uno dei periodi più oscuri e drammatici della storia mondiale. Nel 2007, le Nazioni Unite hanno ufficialmente istituito questa giornata, con l’obiettivo di educare le nuove generazioni, sensibilizzare l’opinione pubblica e fare luce sulle atrocità della schiavitù, fenomeno che, sebbene formalmente abolito in molte parti del mondo, persiste sotto forme moderne, come il traffico di esseri umani.

Nel corso dei secoli, milioni di persone sono state ridotte in schiavitù attraverso il commercio di esseri umani, un sistema che ha sfruttato e annientato la dignità delle vittime in nome del profitto. La tratta transatlantica degli schiavi, che ha avuto il suo apice tra il XV e il XIX secolo, ha visto l’inumano trasporto di milioni di africani verso le Americhe. La maggior parte di loro ha subito terribili sofferenze a bordo di navi sovraffollate, senza diritti e in condizioni inumane. Una volta giunti a destinazione, le persone schiavizzate erano costrette a lavorare in piantagioni, miniere e case, spesso sottoposte a violenze fisiche e psicologiche. Ma la schiavitù non si è limitata al contesto transatlantico. Essa ha avuto manifestazioni in diverse aree del mondo, dal Medio Oriente all’Asia, con forme diverse di sfruttamento come la schiavitù domestica, quella agricola e persino la guerra come mezzo per ridurre in schiavitù intere popolazioni.

La Memoria come Strumento di Educazione: il ricordo delle vittime della schiavitù non è solo un atto commemorativo, ma è anche un potente strumento educativo. In un mondo sempre più globale e interconnesso, è essenziale comprendere le radici storiche e culturali delle disuguaglianze che ancora oggi segnano molte società. Le Nazioni Unite, con questa giornata, invitano i governi, le scuole, le organizzazioni della società civile e i cittadini a riflettere e a confrontarsi su questo capitolo oscuro della nostra storia. Le scuole in particolare giocano un ruolo cruciale nell’educare i giovani a una comprensione più profonda della schiavitù. È fondamentale che le nuove generazioni prendano consapevolezza non solo delle atrocità passate, ma anche delle sue implicazioni sulle società contemporanee. Perché, come sottolinea l’ONU, «la schiavitù non è mai stata abolita completamente, ma continua a presentarsi sotto nuove forme». Il traffico di esseri umani, lo sfruttamento sessuale, il lavoro forzato e la tratta di minori sono solo alcune delle manifestazioni moderne della schiavitù che continuano a coinvolgere milioni di persone nel mondo.

Nonostante gli enormi progressi compiuti nell’abolizione della schiavitù, la sua versione moderna è ancora una realtà. Secondo il Global Slavery Index, nel 2018 erano circa 40 milioni le persone che vivevano in condizioni di schiavitù contemporanea, un numero che cresce ogni anno. Molte di queste vittime sono donne e bambini, coinvolti principalmente in attività legate al lavoro domestico, al traffico sessuale e al lavoro nelle catene di approvvigionamento globali.

Le forme moderne di schiavitù sono spesso nascoste, difficili da individuare e ancor più difficili da combattere. I sistemi di sfruttamento economico e la povertà sono fattori che favoriscono la perpetuazione di questo crimine contro l’umanità. Non basta dichiarare la fine della schiavitù: occorre un impegno globale e coerente per fermare il traffico di esseri umani, promuovere leggi più severe, sostenere i diritti dei lavoratori e sensibilizzare la società civile sui legami tra consumo e sfruttamento.

La Giornata Internazionale del Ricordo delle Vittime della Schiavitù è, dunque, una giornata di memoria, ma anche di impegno. Ogni anno, essa ci invita a riflettere non solo sulle atrocità del passato, ma anche sulle responsabilità del presente. Perché il ricordo non è fine a se stesso: è l’invito a non dimenticare, a non permettere che le disuguaglianze e le ingiustizie continuino a segnare il nostro futuro. Commemorare significa anche agire, proteggere i diritti umani, combattere ogni forma di schiavitù moderna e promuovere una società più giusta e solidale. 

Miriam Tanzillo 3° Liceo Classico.

Dantedì

 Il 25 Marzo, giorno ormai definito “Dantedì”, si celebra il genio e l’arte di Dante in quanto in questo giorno dell’anno 1300 è iniziato il viaggio che ha dato vita alla Divina Commedia.

Quest’anno l’Unione Ex allievi Don Bosco “Umberto Cirillo” e l’Istituto Salesiano di Caserta celebreranno il  “Dantedì” con lo spettacolo “L’amor che move il Sole e l’altre stelle” interpretato da Massimo Santoro che andrà in scena lunedì 24 marzo alle 18 presso il Teatro Don Bosco di Caserta. Massimo Santoro è un noto docente di lettere e attore casertano che in passato ha fatto parte del corpo docente dei Salesiani e tuttora rappresenta un punto di riferimento della Unione Ex allievi Don Bosco. In particolare Massimo Santoro commenterà, interpreterà e accompagnerà con musiche originali il canto XXXIII del Paradiso della Divina Commedia, il canto finale che chiude l’opera e che porta Dante al cospetto di Dio. Questo canto rappresenta il culmine dell’esperienza trascendente del personaggio-Dante e il vertice della sua poesia. Il canto, che celebra la gloria della Trinità divina e il mistero dell’Incarnazione, tematizza anche, al massimo grado, lo sforzo dell’arte dantesca di adeguarsi, dal punto di vista dello stile e del contenuto, per spiegare a dei mortali (quali siamo noi lettori di Dante) ciò che è impossibile descrivere, ovvero la visione finale del creatore dell’Universo. Ad introdurlo ci saranno Don Antonio D’Angelo, direttore della Casa Salesiana di Caserta, e  Gennaro Iannotti, presidente dell’Unione Exallievi Don Bosco “Umberto Cirillo”. Questo rappresenta l’unico evento in città che rinnova l’appuntamento con il Dantedì, e che testimonia l’impegno culturale della Scuola salesiana nel promuovere iniziative che rafforzano le radici della nostra cultura.

Alessia Tamburrini

Giornata internazionale dei diritti delle donne: tra conquiste e sfide ancora aperte

 

Anche durante questo 8 Marzo, in tutto il mondo, si sono svolte manifestazioni, incontri e dibattiti per celebrare la Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne. L’evento ha rappresentato un momento di riflessione sulle conquiste ottenute nel corso della storia e sulle difficoltà che, ancora oggi, molte donne hanno dovuto affrontare per vedere riconosciuti i propri diritti.

Un Lungo Cammino Verso la Parità: negli ultimi decenni, le donne hanno ottenuto importanti successi in vari ambiti della società. Hanno conquistato maggiore rappresentanza politica, si sono affermate nel mondo del lavoro e hanno visto riconosciuti diritti fondamentali che, in passato, erano loro negati. Tuttavia, il cammino verso l’uguaglianza si è rivelato lungo e spesso tortuoso. Nonostante le leggi approvate in molti Paesi per garantire pari opportunità, nel 2025 il divario salariale tra uomini e donne è rimasto un problema irrisolto. Molte lavoratrici hanno continuato a ricevere stipendi inferiori rispetto ai colleghi uomini a parità di mansioni, e la presenza femminile nei ruoli di leadership è rimasta limitata.

Le Sfide Ancora da Superare: oltre alle questioni economiche, nel 2025 la violenza di genere ha continuato a rappresentare una delle principali emergenze globali. Nonostante le numerose campagne di sensibilizzazione, le donne hanno ancora subito discriminazioni, molestie e abusi in diversi contesti sociali e lavorativi. In alcuni Paesi, i diritti riproduttivi sono stati messi in discussione, e le restrizioni sull’accesso all’aborto e alla contraccezione hanno sollevato proteste in tutto il mondo. Le associazioni per i diritti delle donne hanno denunciato queste limitazioni come un passo indietro rispetto ai progressi ottenuti nel secolo precedente.

Una Giornata di Proteste e Celebrazioni: le piazze di molte città si sono riempite di persone che hanno manifestato per chiedere un futuro più equo. In Italia, come nel resto d’Europa, migliaia di donne e uomini hanno sfilato con striscioni e cartelli per rivendicare diritti ancora negati e per ricordare le battaglie delle generazioni passate. Non sono mancate, tuttavia, anche celebrazioni dei successi raggiunti. In molti luoghi di lavoro e istituzioni scolastiche si sono tenuti incontri per sensibilizzare sull’importanza dell’uguaglianza di genere e per ispirare le nuove generazioni a continuare la lotta per una società più giusta.

Uno Sguardo al Futuro: il 2025 ha segnato un altro anno di lotte e rivendicazioni, ma anche di speranza. Le donne hanno dimostrato ancora una volta la loro determinazione nel chiedere giustizia e parità. Il cammino verso l’uguaglianza non si è ancora concluso, ma la giornata dell’8 marzo ha ricordato a tutti che il cambiamento è possibile e necessario.

Sara Provetta 3° Classico


IA, opportunità o pericolo?

Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale (IA) ha fatto passi da gigante, trasformando il modo in cui viviamo, lavoriamo e interagiamo con il mondo. Dalle auto a guida autonoma agli assistenti virtuali, l’IA è ormai una presenza costante nella nostra quotidianità. Tuttavia, con questi progressi emergono anche domande fondamentali: l’intelligenza artificiale rappresenta un’opportunità straordinaria o un pericolo per l’umanità? L’IA offre innumerevoli vantaggi in diversi settori: Medicina e Sanità, l’IA è già impiegata nella diagnosi di malattie come il cancro e nell’identificazione di nuovi farmaci;  Ambiente e Sostenibilità, l’intelligenza artificiale viene utilizzata per monitorare i cambiamenti climatici, ottimizzare il consumo energetico e migliorare la gestione delle risorse naturali; Educazione, L’IA consente di personalizzare l’apprendimento in base alle esigenze individuali degli studenti, migliorando l’accesso all’istruzione e la qualità dell’insegnamento attraverso piattaforme digitali . Nonostante i benefici, l’IA presenta anche rischi significativi: perdita di posti di lavoro, compromissione di privacy e sicurezza e della propria autonomia. In conclusione, l’intelligenza artificiale rappresenta sia un’opportunità rivoluzionaria sia una sfida complessa. Il suo impatto dipenderà dalle scelte che faremo oggi per guidare il suo sviluppo in modo responsabile e orientato al bene comune.

Matteo Marinelli 3° Scientifico

L’ Orchestra Don Bosco vola al GEF di Sanremo

 

Una grandissima emozione per l’orchestra della nostra scuola, che avrà l’onore di partecipare al GEF, il Festival Mondiale Della Creatività nella Scuola a Sanremo.

Il GEF (Global Education Festival) è un evento internazionale che si tiene ogni anno a Sanremo, dedicato alla creatività nelle scuole di tutto il mondo. Si tratta di uno dei più importanti festival scolastici a livello internazionale, che coinvolge migliaia di studenti, docenti e istituti provenienti da diversi Paesi.

Dopo tanta dedizione i nostri studenti sono stati selezionati per esibirsi sul palco del Teatro Ariston, il festival rappresenta non solo un momento di incontro con altre scuole ma anche un’occasione unica per i nostri ragazzi di mostrare il loro talento e la loro passione per la musica.

Non ci resta altro che fare un enorme in bocca al lupo ai nostri orchestrali che porteranno la loro musica e il nome della nostra scuola su un palcoscenico di rilevanza internazionale.

Mariapia Barecchia 3° Classico

Una buona notizia per l'oratorio salesiano di Caserta

  Caserta – L'Oratorio Salesiano di Caserta ha parzialmente vinto la causa che lo vedeva coinvolto riguardo l'utilizzo del cortile. ...