Giulia Cicchettin, uccisa a 22 anni dal suo ex fidanzato; Melania Rea uccisa dal marito a 29 anni; Elisa Claps, uccisa e sepolta a 15 anni; Giulia Tramontano uccisa dal padre del bimbo che portava in grembo; Michela Causo, uccisa a 17 anni da un suo “amico”; Melania Malaj, uccisa a 16 anni dal padre: sono solamente alcune delle numerose vittime di femminicidio in Italia. Chi ritiene che questi casi di cronaca non gli riguardino, è fortemente in errore, perché c’è di base un problema culturale che riguarda tutti: uomini e donne. Oggi 25 novembre, è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne e si vuole ricordare tutte le vittime, le quali sono state 106 in questo 2023: nel nostro Paese si ammazza (o si tenta di farlo) una donna ogni due giorni. Una settimana fa è “toccato” a Giulia Cicchettin, giovane ragazza uccisa dall'ex fidanzato, Filippo Turetta, che non accettava la fine della loro relazione; durante il corso delle indagini, quando ancora si sperava di ritrovare in vita la ragazza, dentro noi sapevamo che Giulia non sarebbe tornata ad abbracciare la sua famiglia, lo sapevamo. E siamo ormai abituati a sentire queste notizie, ed ogni femminicidio è come un copione, qualcosa di visto e rivisto, eppure ci speravamo, ci speriamo sempre che sopravvivano…e invece no….la donna muore sempre…chi la prossima? Io? Una mia amica? Siamo davanti all'ennesimo uomo che si sente superiore alle donne, che crede di avere il diritto di decidere cosa è meglio per loro, di avere il diritto di calpestarle, torturarle e strappare loro la vita, questi “uomini” credono di avere il potere di annullare vite che non appartengono a loro. La donna non è oggetto da possedere, ma soggetto pensante, che desidera, che quando dice no è no. In memoria di Giulia molte scuole hanno aderito al minuto di silenzio, compreso il nostro istituto, mentre alcuni studenti di altre scuole hanno preferito fare un minuto di rumore, in quanto stanchi di stare zitti difronte all’ennesimo femminicidio. Personalmente sono favorevole al minuto di rumore: in questi anni le donne sono state zittite abbastanza da uomini che dicevano loro di essere “fanatiche femministe”, quando invece si cercava di fare luce sulla sofferenza di essere trattate senza rispetto. Bisogna continuare a lottare per i nostri diritti, ma adesso devono unirsi alla nostra lotta anche quegli uomini che fino ad adesso non hanno voluto prendere posizione in questo tristissimo dibattito. Gli uomini dovrebbero finalmente iniziare a capire che le donne sono meritevoli di diritti come qualsiasi essere umano. I versi, diventatati virali, "Se domani sono io, se domani non torno, distruggi tutto. Se domani tocca a me, voglio essere l'ultima" - tratti da una poesia di Cristina Torres Cáceres - hanno colpito l’immaginario di milioni di italiani, perché fanno ben capire la sofferenza delle donne e la voglia che tutto questo accanimento nei loro confronti finisca, fanno capire quanto ogni donna speri di essere l'ultima vittima, speri di aver lottato per una buona causa e di aver salvato almeno una vita da una mano omicida o da una prigione emotiva: Giulia e tutte le altre centinaia di vittime non devono essere dimenticate, ma dovranno essere fonte d'ispirazione per tutte le donne. Dobbiamo bruciare tutto, dobbiamo fare rumore, dimostrare che non ci faranno stare zitte: siamo stanche di aver paura quando camminiamo da sole per strada, siamo stanche di sentirci umiliate e molestate. Siamo pronte a fare sentire la nostra voce. E quindi tu, sì proprio tu donna che stai leggendo, non sei sola e non lo sarai mai, non avere più paura, abbi coraggio, ricorda le ragazze che non hanno avuto la possibilità di fare sentire la propria voce e fai sentire la tua. E tu, sì proprio tu uomo che stai leggendo: è ora di fare una rivoluzione culturale, ne devi fare parte.
io leggo perché...
Anche quest’anno la nostra scuola ha partecipato all’iniziativa nazionale #ioleggoperchè, in collaborazione con le Librerie di Caserta “Feltrinelli” e “Pacifico”, invitando la cittadinanza ad acquistare libri da donare alla biblioteca scolastica. Per l’occasione sono stati selezionati dai nostri docenti i titoli di romanzi e racconti appartenenti ai diversi generi narrativi, poi collocati dalle Librerie in appositi espositori a disposizione di chi ha voluto donare un libro alla nostra scuola. L’iniziativa si è svolta dal 4 al 12 Novembre, ed ha visto partecipi studenti di primaria, medie e liceo, che con entusiasmo hanno invitato i cittadini ad entrare in Libreria per scegliere un libro da regalare alla nostra scuola, ed anche la cittadinanza ha risposto con entusiasmo: più di cento volumi sono stati acquistati, dalla fiaba al fantasy, dalla fantascienza all’avventura, e sarà presto possibile leggerli nel “salotto letterario” della scuola primaria e media, e nella Biblioteca del liceo salesiano di Caserta. “Leggere è andare incontro a qualcosa che sta per essere e ancora nessuno sa cosa sarà”, così scriveva Italo Calvino in “Se una notte d’inverno un viaggiatore…”, romanzo che è anche una dedica alla pratica della lettura e alle varie tipologie di lettori. Quale che sia il genere narrativo preferito, il potere di una Storia ben raccontata può davvero arricchire di contenuti un individuo e certamente la lettura è anche una forma di intrattenimento.
Ogni lettore ha una propria motivazione, la tua qual è? Io leggo perché…..
Giovanna Zagaria 1° Classico
Intelligenza artificiale e musica: i Beatles di nuovo primi in classifica con un brano inedito di John Lennon
Lo scorso 2 Novembre è stata
editata “Now and then”, nuova originale canzone dei Beatles, alla quale hanno
lavorato i restanti della formazione, Ringo Starr (batterista) e Paul McCartney
(bassista), che si sono serviti dell’intelligenza artificiale per donarci un
altro incredibile successo musicale. Nel 1977 Lennon, frontman del gruppo (ma
anche solista e autore di canzoni celebri come “Imagine”), registrò nel suo appartamento
voce e piano di una canzone inserita in una cassetta con scritto “for Paul” e
destinata al bassista: il pianoforte nascondeva in gran parte la voce del
cantante ma nel 2022 grazie al “machine learning”, un sottoinsieme dell’AI, è
stato possibile estrarre ripuliti voce e piano in due tracce separate. In
seguito sono stati inseriti gli altri strumenti e la traccia di chitarra
registrata anni prima da George Harrison (chitarrista), infine è stata
pubblicata la canzone. “Lavorare ancora sulla musica dei Beatles nel 2023,
wow!” questo un commento di McCartney riportato nel documentario dal titolo
“Now And Then-The Last Beatles Song”. Tempo prima, nel 1995, i tre membri ancora
in vita, trovata la cassetta e riprodotta in studio di registrazione, non
ebbero modo di ripulire la voce di John, quindi abbandonarono il progetto, per
poi riprenderlo appunto nel 2022. Questa è l’ultima canzone dei Beatles, alla
quale hanno partecipato tutti i membri del gruppo. Dopo sessant’anni il gruppo
torna primo in classifica in UK. Amore e nostalgia-il significato della canzone.
Esiste un’ipotesi, non confermata, riguardo al significato del brano inedito:
sembrerebbe alludere ad un periodo di crisi tra Lennon e la moglie Yoko Ono, la
quale pare che avesse consultato i suoi avvocati per avviare la procedura di divorzio.
John, in effetti, nel testo racconta di quanto sia innamorato di una donna, di
quanto senta la sua mancanza e di quanto desideri il suo ritorno. Di contro Yoko
Ono non ha ancora rilasciato dichiarazioni in merito al brano.
Alessandro De Rosa
2° Classico
Torna il Cinema nel centro della città di Caserta
E’ tornato il Cinema nel centro di Caserta, una vera manna per tutte le persone che hanno difficoltà a raggiungere i cinema fuori città. Un’unica sala e una proposta cinematografica davvero interessante, come quella di venerdì 10 Novembre: “Io Capitano”, regia di Matteo Garrone.
Stiamo
parlando del “Teatro Don Bosco” che si pone come valida offerta culturale sul
territorio: la location è stata oggetto di un importante intervento di
restyling volto a migliorare acustica, platea,
palco, ed è stato inaugurato lo scorso Settembre, dando subito il via alla
ricca stagione teatrale e cinematografica, oltre ai corsi di formazione per la
disciplina artistica di canto e di recitazione, con esperti del settore, anche
di fama internazionale. Tutto questo grazie all’impegno sul territorio dell’associazione
culturale Art Director, per info e prenotazioni: 32488861627. Che dire, una
stagione iniziata al top cui seguiranno ben due diverse programmazioni
denominate GOLD e SILVER con apprezzatissime compagnie teatrali e variegati
spettacoli, e allora cosa aspettate, avete già prenotato la vostra poltrona?
Angela
Laudante 1° Classico
Anniversario della caduta del muro di Berlino
Quando ero piccolo guardavo sempre i cartoni animati, ma girando con il telecomando i vari canali, a volte mi trovavo davanti ad immagini per me incomprensibili come, ad esempio, tante persone che erano a cavallo di un muro che veniva preso a martellate oppure persone, magrissime, tutte vestite allo stesso modo che si avviano verso un luogo che veniva chiamato forno crematorio oppure eserciti che erano in guerra lasciando solo macerie e disperazione. In verità non capivo il significato di quelle immagini, né mi preoccupavo di chiederlo. Con il passare degli anni, divenuto più grande e affrontando tali argomenti a scuola, sia per mia cultura che per la necessaria conoscenza della storia, anche con l’aiuto degli insegnanti, sono stato in grado di dare un significato a quelle immagini; infatti già all’esame della licenza media ho presentato una relazione che riguardava il nazismo, i lager, i forni crematori riportando la storia tratta dal film “Il bambino con il pigiama righe”. Ora, 9 novembre 2023, ritengo utile ed opportuno richiamare alla memoria la indimenticabile storia riguardante la caduta del muro di Berlino dando senso, quindi, a quelle immagini di giovani che prendevano a martellate un muro. Finita la seconda guerra mondiale, i rapporti tra Stati Uniti e Unione Sovietica rimasero molto tesi (tant’è che si parlò di guerra fredda cioè guerra che si combatté senza uso delle armi). Come diretta conseguenza di tale situazione, la Germania, nel 1949, fu divisa in due parti e cioè da un lato la Repubblica Federale Tedesca, alleata con l’Occidente, e la Repubblica Democratica Tedesca, sotto l’influenza dell’Unione Sovietica. Sul piano economico, le due Germanie ebbero uno sviluppo differenziato perché mentre la Germania occidentale prosperava, la parte Orientale non riusciva a riprendersi dalle conseguenze della guerra. In quegli anni, il confine tra Est ed Ovest veniva liberamente attraversato da migliaia di persone che fuggivano dall’Est verso l’Ovest dove la vita era migliore, più libera e redditizia. Questa situazione diventava un pericolo per la Germania dell’Est che, nella notte del 13 agosto 1961, fece erigere un muro insuperabile di 155 km e alto più di 3 metri che attraversava la città di Berlino dividendola materialmente per cui molte famiglie si trovarono divise senza alcuna possibilità di ricongiungersi. Questo muro fu sovrastato addirittura con filo spinato e per scongiurare passaggi da una parte all’altra, furono collocate mine anti-uomo con una sorveglianza di guardie armate, pronte a sparare a chiunque si fosse avvicinato. Con il passare degli anni lo svantaggio della Germania dell’Est rispetto a quella dell’Ovest diventava sempre più accentuata con grande insoddisfazione degli abitanti della parte orientale fino a quando, il 9 novembre 1989 tale barriera fu presa di assalto dalla popolazione che, con spranghe e martelli, buttò giù il muro che aveva tenuto in ostaggio una generazione di berlinesi i quali, da quel momento, poterono riunirsi con le loro famiglie.
Gianluigi Laudante 3° Classico
Gaza sotto assedio
A un mese dall’attacco di Hamas al cuore
di Israele, il conflitto in Medioriente è ritornato nella cronaca quotidiana.
Un conflitto iniziato 75 anni fa, quando è nato lo “Stato di Isreale” ai danni
della popolazione palestinese che si è vista a mano a mano confinata nella striscia
di Gaza e che da 25 anni vive in condizione di apartheid. Essere a favore della
causa palestinese non significa però giustificare le azioni terroristiche di
estremisti che massacrano la popolazione civile israliana. Così come è
straziante assistere all’escalation di violenza scaturita dall’attacco del 7
Ottobre scorso, al quale Israele ha risposto con una serie di bombardamenti su
Gaza, ad oggi ancora in corso, riducendo la città a un cumulo di macerie,
privando i palestinesi delle proprie case e della stessa vita. L’opinione
pubblica è spaccata in due, ma nessuno mai potrebbe giustificare gli assassinii
e i rapimenti a opera dell’organizzazione criminale estremista Hamas, nonostante
questi affermi di aver così agito perché da più di mezzo secolo assiste allo sterminio
dei palestinesi da parte di Israele. A sua volta, il premier israeliano
Benyamin Netanyahu afferma che l'attacco di Hamas è "una ferita mai vista
dai tempi della Shoah". Eppure non è una questione di antisemitismo, ma di
antisionismo. La spaccatura sta proprio qui. Il dialogo tra i due “contendenti”
non si è mai realizzato in una soluzione diplomatica, piuttosto si è sempre
ricorso allo strumento guerra per rivendicare la reciproca esistenza. Il Novecento
è stato un secolo pieno di contraddizioni e il conflitto in Medioriente
purtroppo è frutto di politiche sbagliate concepite in anni in cui non si ha
avuto lungimiranza e a farne le spese sono sempre i civili, persone che sono
nate in quei luoghi, che ora si ritrovano a sopravvivere anziché vivere. La
guerra, in qualsiasi parte del mondo si stia svolgendo, è una sconfitta per l’intera
umanità, come ci ricorda papa Francesco.
James Amati 1° Classico
Campi Flegrei, resta l'allerta gialla
Giuseppe Russo 3° Classico
Quanto pesa una singola lacrima? La recensione del romanzo "Fabbricante di lacrime" di Erin Doom
Fabbricante di lacrime, il romanzo più celebre di Matilde, conosciuta meglio con lo pseudonimo di Erin Doom, è la rappresentazione per eccellenza dei due significati del termine ‘lacrime’, stimato come dolore, ma anche come l’amore e - come riportato proprio nel prologo - il più compassionevole degli addii. I trentotto capitoli di cui è composto, narrano la storia di Rigel e Nica, due ragazzi orfani pienamente diversi tra loro, che - in maniera non del tutto casuale - si sono ritrovati a convivere presso i Milligan. Anna Milligan in orfanotrofio decide, adottando Nica, di svoltare la sua vita; venuto a scoprire della sua adozione, Rigel, con la strategia di suonare il pianoforte, attira a sé gli occhi di Anna Milligan, che, ammaliata dalla musica, decide di adottare anche lui. La convivenza di Nica e Rigel inizia ad essere complicata per vari fattori che non starò ad elencare affinché cresca il vostro desiderio di leggere questo romanzo. Nei trentotto capitoli ho trovato tantissime frasi intricanti che credo ricorderò per tutta la vita. Sono tre gli episodi indelebili nel mio cuore: nel primo Nica, sistemando i suoi pochi averi nella sua nuova camera, descrive il suo pupazzino a forma di bruco ‘ingrigito’ e ‘rovinato’ come unico ricordo che ha ancora dei suoi genitori biologici. Il secondo episodio è quello del primo shopping di Nica con Anna Milligan, che si dimostra essere la prima vera persona disponibile a spendere dei soldi per lei. Il terzo e ultimo episodio, quello che probabilmente mi ha colpito maggiormente e che per cui ho versato più lacrime, menziona il momento in cui Anna regala a Nica il primo cellulare, che definisce ‘vecchiotto’, cosa che a Nica, in realtà non importa: ciò che davvero interessa a Nica è poter scambiare il numero con un amica o poterlo semplicemente sentir squillare. ‘Fabbricante di lacrime’ è un testo in cui l’unica pecca è il fatto che molte parole e spesso anche intere frasi vengono ripetute continuamente, tuttavia si tratta comunque di una lettura molto scorrevole e piacevole. Consigliatissimo! Allora, ti ho convinto abbastanza? Immergiti nel mondo della lettura e vedrai che non ne uscirai più!
Gianluigi Laudante 3° Classico
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