Quando ero piccolo guardavo sempre i cartoni animati, ma girando con il telecomando i vari canali, a volte mi trovavo davanti ad immagini per me incomprensibili come, ad esempio, tante persone che erano a cavallo di un muro che veniva preso a martellate oppure persone, magrissime, tutte vestite allo stesso modo che si avviano verso un luogo che veniva chiamato forno crematorio oppure eserciti che erano in guerra lasciando solo macerie e disperazione. In verità non capivo il significato di quelle immagini, né mi preoccupavo di chiederlo. Con il passare degli anni, divenuto più grande e affrontando tali argomenti a scuola, sia per mia cultura che per la necessaria conoscenza della storia, anche con l’aiuto degli insegnanti, sono stato in grado di dare un significato a quelle immagini; infatti già all’esame della licenza media ho presentato una relazione che riguardava il nazismo, i lager, i forni crematori riportando la storia tratta dal film “Il bambino con il pigiama righe”. Ora, 9 novembre 2023, ritengo utile ed opportuno richiamare alla memoria la indimenticabile storia riguardante la caduta del muro di Berlino dando senso, quindi, a quelle immagini di giovani che prendevano a martellate un muro. Finita la seconda guerra mondiale, i rapporti tra Stati Uniti e Unione Sovietica rimasero molto tesi (tant’è che si parlò di guerra fredda cioè guerra che si combatté senza uso delle armi). Come diretta conseguenza di tale situazione, la Germania, nel 1949, fu divisa in due parti e cioè da un lato la Repubblica Federale Tedesca, alleata con l’Occidente, e la Repubblica Democratica Tedesca, sotto l’influenza dell’Unione Sovietica. Sul piano economico, le due Germanie ebbero uno sviluppo differenziato perché mentre la Germania occidentale prosperava, la parte Orientale non riusciva a riprendersi dalle conseguenze della guerra. In quegli anni, il confine tra Est ed Ovest veniva liberamente attraversato da migliaia di persone che fuggivano dall’Est verso l’Ovest dove la vita era migliore, più libera e redditizia. Questa situazione diventava un pericolo per la Germania dell’Est che, nella notte del 13 agosto 1961, fece erigere un muro insuperabile di 155 km e alto più di 3 metri che attraversava la città di Berlino dividendola materialmente per cui molte famiglie si trovarono divise senza alcuna possibilità di ricongiungersi. Questo muro fu sovrastato addirittura con filo spinato e per scongiurare passaggi da una parte all’altra, furono collocate mine anti-uomo con una sorveglianza di guardie armate, pronte a sparare a chiunque si fosse avvicinato. Con il passare degli anni lo svantaggio della Germania dell’Est rispetto a quella dell’Ovest diventava sempre più accentuata con grande insoddisfazione degli abitanti della parte orientale fino a quando, il 9 novembre 1989 tale barriera fu presa di assalto dalla popolazione che, con spranghe e martelli, buttò giù il muro che aveva tenuto in ostaggio una generazione di berlinesi i quali, da quel momento, poterono riunirsi con le loro famiglie.
Gianluigi Laudante 3° Classico
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