Arriva la proposta di congedo mestruale per le studentesse

Il liceo artistico Nervi Severini di Ravenna sarà la prima scuola in Italia a riconoscere il congedo mestruale alle studentesse, di fatto, non conteggerà i giorni di assenza dovuti ai crampi e i dolori mestruali rilevanti. A volerlo sono stati proprio gli studenti e le studentesse della scuola, che hanno ottenuto una modifica del regolamento d’istituto prendendo a modello il congedo mestruale oggi disciplinato in Spagna. Da lì parte la proposta dal governo, il nuovo regolamento assicurerà alle studentesse con dismenorrea di poter presentare un certificato medico all’inizio dell'anno, al fine di vedersi riconoscere fino due giorni al mese di assenze giustificate. Queste assenze, quindi, non incideranno sul conto delle ore consentite per considerare valido l’anno scolastico e ammettere le studentesse agli scrutini. È questa la proposta di Alleanza verdi e sinistra, con un testo a prima firma della deputata Elisabetta Piccolotti, sottoscritto da tutto il gruppo parlamentare alla Camera.  Con una battuta Piccolotti dice che se gli uomini avessero il ciclo mestruale avremmo già da tempo questa legge perché gli uomini hanno da sempre ottenuto i loro diritti, e in fondo sappiamo tutti che ha ragione: se gli uomini avessero il ciclo, gli assorbenti sarebbero gratuiti e non si userebbe più l frase “ma hai il ciclo?”, quando una ragazza ha semplicemente avuto una giornata no. Negli ultimi anni, la nostra cultura ha visto un aumento del cosiddetto attivismo mestruale che mira a superare le discriminazioni e le false convinzioni sulle mestruazioni. Oltre alle forme di espressione pubbliche, come utilizzare la performance art come mezzo per affrontare l'argomento o parlare pubblicamente della necessità di un accesso sicuro agli assorbenti, tutti possono contribuire a porre fine allo stigma delle mestruazioni. L'azione più semplice che una persona possa intraprendere per normalizzare le mestruazioni è non discuterne in modo vago, ma parlarne apertamente, senza vergogna con amici e familiari, colleghi di lavoro, conoscenti o su scala più ampia. Se non vengono usate parole in codice o toni sommessi, le persone con cui s'interagisce si abitueranno a sentire le mestruazioni come la normale e naturale funzione biologica che è.

Silvia Cava 2° Classico


Il tragico naufragio a Cutro...

Ha provocato e provoca ancora molto dolore la notizia del naufragio a Cutro, dove, nella notte del 25 febbraio, 80 persone, tra cui bambini, hanno perso la vita in mare, poco lontano dalla costa. Mentre continuavano le ricerche dei corpi, il Consiglio dei Ministri si è riunito proprio a Cutro per emanare dei decreti antimmigrazione. L’ostilità da parte delle associazioni, che erano contro questi decreti, hanno espresso il loro dissenso con proteste lanciando dei peluche contro le auto dei ministri, perché, secondo la loro tesi, l’allarme per attivare i soccorsi è stato fatto scattare con un notevole ritardo, rispetto alla criticità dell’emergenza. La Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, dal canto suo sostiene che la tragedia è stata causata dagli scafisti, i quali a causa della loro inesperienza e incapacità di governare la barca, nel tentativo di arrivare a pochi metri dalla costa, si sono schiantati sugli scogli. Mentre sono ancora in corso le indagini per capire cosa sia successo esattamente quella fatidica notte e soprattutto perché, nonostante le segnalazioni dell’imbarcazione sia alla Guardia Costiera che all’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, nessuno abbia deciso di intervenire quando l’imbarcazione era in acque più sicure, potendo così evitare la catastrofe e il numero spropositato di vittime, composto soprattutto di donne e bambini. Hanno fatto scalpore le dichiarazioni del Ministro Piantedosi, che all’inizio della vicenda aveva affermato che “chi scappa dalla guerre non deve affidarsi agli scafisti”. Purtroppo, caro Ministro, per le persone che vivono in zone dove guerre, siccità e carestie imperversano, è difficile che possano avere altre alternative di sopravvivenza se non una fuga spericolata per potersene andare verso paesi dove c’è almeno la possibilità di sperare in un futuro migliore. Non bisogna essere egoisti e pensare che gli immigranti sono solo dei pesi per i governi dei Paesi in cui sbarcano, ma bisogna considerare che questi sono degli esseri umani e il loro istinto di sopravvivenza li porta a lasciarsi dietro tutti i loro beni, le persone più care rischiando il tutto per tutto, vita compresa, per poter seguire il sogno e la speranza di una nuova esistenza, sicuramente migliore di quella che lasciano.

Gemma Carfora 4°Classico

Netflix fa marcia indietro allo stop degli account condivisi

Sembrava che Netflix volesse arrestare la condivisione degli account entro marzo 2023, tuttavia si è trattato di un "falso allarme", in quanto molti avevano già ipotizzato di aprire un'account mail collettiva. Ma adesso, facciamo un passo indietro! A gennaio, a causa del numero esponenziale di utenti in calo, Netflix avrebbe voluto frenare la condivisone delle password con l'obiettivo di rialzare la percentuale dei nuovi utenti, questa la discutibile strategia: qualora si volesse condividere l'abbonamento con un coinquilino o con un familiare che quindi usa la piattaforma nella stessa casa e la stessa rete, allora non ci sarebbero problemi; mentre chi abitasse in un altro appartamento, dovrebbe necessariamente eseguire una nuova iscrizione. Altrimenti, per guardare il film o serie preferita da smartphone, tablet, computer, interverrebbe "Los Gatos", un'applicazione in grado di rilevare se il dispositivo dal quale si è effettuato accesso è quello principale, cioè dove è stata creata l'account email. Per accedere a Netflix in viaggio, verrebbe inviata una mail o un messaggio con la verifica del profilo da inserire entro i successivi quindici minuti. Tutto questo è stato applicato in alcuni Paesi, per fortuna non è toccato all'Italia. Ed ora soffermiamoci sulle ultime manovre di questa piattaforma: Netflix ultimamente sta eliminando molti film e molte serie TV, lasciando scotenti la maggior parte degli utenti, oppure ha inserito nel suo catalogo serie tv che si trovano gratuite su altre piattaforme. Forse a Netflix non sta andando più tutto bene come prima, certamente per la serrata concorrenza di Disney+, Prime video, Sky tv, ma nonostante ciò e nonostante qualche errore di marketing, sembra non voler mollare la posizione di successo fin qui raggiunto.

Gianluigi Laudante, 2° Classico


Il divieto per tiktok


L’inasprimento delle relazioni tra Stati Uniti e Cina hanno fatto sì che anche la famosissima piattaforma social Tiktok rientrasse in questa contesa. Infatti, uno dei provvedimenti intrapresi dall’amministrazione americana è stato addirittura quello di vietare ai dipendenti pubblici l’utilizzo ed il possesso dell’applicazione. Successivamente questa decisione è stata presa in considerazione anche in altri paesi, compresi quelli appartenenti all’Unione Europea. Un provvedimento, questo, che in Occidente è senza precedenti, perché applicato per la prima volta contro una delle maggiori app usate dagli adolescenti e non solo. Le giustificazioni comunicate dai governi, riguardo questo divieto, sono state ricondotte a problemi di sicurezza nazionale, a causa della sua provenienza: l’accusa è che il software possa inviare dati sensibili dei propri utenti al governo cinese. Anche il governo italiano sta valutando di adottare il divieto di utilizzo per i suoi dipendenti pubblici, politici compresi. Non sono poche le persone che si sono sollevate contro il divieto, l’Onorevole Matteo Salvini (Ministro e Vice Presidente del Consiglio dei Ministri) in primis, che è molto presente sul social con lunghe dirette ma, così come molti personaggi della scena politica italiana, in caso di passaggio del divieto, saranno costretti ad eliminare dal proprio dispositivo l’app, perché nessun governo correrà il rischio di un eventuale “leak”, ovvero di una “appropriazione” di dati privati dei propri lavoratori.

Gemma Carfora 4° Classico

 

A un mese dal festival di Sanremo...

A un mese dal Festival di Sanremo, cosa è rimasto delle esibizioni stravaganti e degli espedienti acchiappa click? Le La settimana dal 7 all’11 febbraio si è svolta, nel teatro Ariston di Sanremo, la 73° edizione del Festival della Canzone Italiana, vinta da Marco Mengoni e condotta di nuovo da Amadeus (per la quarta volta di fila). Il conduttore della kermesse quest’anno è stato affiancato dal cantante Gianni Morandi e da presenze femminili della moda, dello sport, dello spettacolo, le quali si sono alternate  ogni serata nel ruolo di co-condruttrici, ad eccezione di Chiara Ferragni, presente nella prima serata e in quella finale. Come sempre non sono mancate performance discutibili e polemiche sul tipo di conduzione, ma il festival ha comunque riscosso un grande successo di pubblico. Dai sondaggi proposti sulla nostra pagina IG è emersa la vostra preferenza per i cantanti Lazza, Mengoni e Mr Rain. State canticchiando le loro canzoni ancora con piacere o già non sopportate più il loro passaggio alla Radio? Comunque sia, il Festival sembra essere ancora un momento in cui famiglie ed amici si riuniscono davanti alla tv per trascorrere assieme alcune serate spensierate.

 Carfora Gemma 4° Classico


Mare fuori, la serie che sta spopolando

Il 15 febbraio su Rai Play sono uscite le ultime puntate della terza stagione di Mare Fuori, ambientata all’interno dell’Istituto di Pena Minorile di Napoli (IPM) e lo stesso giorno la serie è approdata su Rai 2 con le prime due puntate. La scelta del pubblicare tutte le puntate su Rai Play ha probabilmente ridotto la voglia di aspettare dei giovani seguaci di questa serie, che hanno guardato tutte le puntate in poche ore, non vivendo così il desiderio e l’attesa di chi vedrà due puntate a settimana, col fiato sospeso in gola per vedere cosa succederà nelle prossime.

Mare fuori racconta la storia dei giovani criminali da rieducare, per essere reinseriti in Società, consapevoli della gravità dei loro reati, e nel corso delle due stagioni vengono svelati i delitti e le tragiche storie del passato dei personaggi.


Carmine Di Salvo è il primo protagonista che viene introdotto: figlio di una delle più pericolose boss mafiose di Napoli, soprannominato “O Piecuro” per essere l’unico della famiglia a voler condurre una vita onesta. Destino vuole, per salvare l’amata fidanzata Nina da uno stupro di gruppo, uccida a colpi di forbici Nazario, anche lui figlio di un importante boss mafioso. Arrivato all’IPM conosce Filippo Ferrari ragazzo milanese colpevole di aver fatto precipitare per errore da una balconata il suo migliore amico. Nonostante i due provengano da famiglie totalmente opposte, tra Carmine e “O Chiattillo” nasce una fantastica amicizia, che farà da sfondo come l'unica cosa portante, che rimane veramente nel corso delle tre stagioni.


Oltre alla criminalità giovanile, in Mare Fuori non mancano le storie d’amore, come quella tra Naditza e Filippo, tra Carmine, Nina e la figlia Futura o quella tra Beppe, educatore dell’IPM, e la figlia ritrovata Kubra.


Tutte storie che a tratti sollevano lo spettatore dall’angoscia delle tragedie vissute dai protagonisti: sono amori dolci, relazioni adolescenziali che si trovano ad affrontare i più gravi problemi della vita adulta.


Bisogna però sottolineare che la sensazione di sollievo è sempre molto fragile, poiché Mare Fuori è una serie ricca di colpi di scena che a volte mostra al pubblico scene crude e talvolta cruenti.
Descrive la Società che viviamo, che non è distante da noi, ma siamo noi: alcuni giovani sono in carcere perché  non hanno potuto fare scelte diverse, perché c’era ben poco tra cui scegliere.
Questa serie insegna a guardare il mondo con occhi diversi, ti fa appassionare ad ogni vissuto dei personaggi, e ti fa crescere consapevole.

Silvia Cava 2° Classico

Under Pressure...

Cina, un ragazzo di 21 anni, ex studente universitario, entra nel suo vecchio college uccide otto persone e ne ferisce diciassette. 17 Nov...