Cina, un ragazzo di 21 anni, ex studente universitario, entra nel suo vecchio college uccide otto persone e ne ferisce diciassette.
17 Novembre 2024, a Wuxi avviene la seconda strage nel giro di sei giorni. Stavolta protagonista è un ex studente del Wuxi Vocational College of Arts and Technology, che entrando nell’edificio ha iniziato ad accoltellare chiunque gli passasse accanto. Le indagini hanno rivelato che lo studente avrebbe dovuto diplomarsi quest’anno, ma non è riuscito a superare gli esami, di conseguenza, per esprimere la sua rabbia e frustrazione avrebbe deciso di commettere questa strage.
Questo devastante e
tragico episodio apre una serie di riflessioni sullo stress che può provare un
individuo durante il suo percorso di formazione costantemente sottoposto a
valutazioni che determineranno il suo avvenire. Ciò che è accaduto in Cina, può
far riflettere anche noi qui in Italia su quanto possa essere delicato e
stressante per un adolescente vivere il periodo delle verifiche a scuola:
interrogazioni, compiti in classe, ma anche tutte le attività formative sia mattutine
che pomeridiane rientrano in un sistema scolastico che sta diventando sempre
più faticoso per gli studenti.
Dovendosi
impegnare particolarmente nelle attività scolastiche, sperimentando talvolta il
successo, talvolta il fallimento, molti studenti italiani si sentono sotto pressione e non riescono a ritagliarsi
del tempo libero per loro stessi, per coltivare le proprie passioni, che sono
quelle che ci caratterizzano come esseri umani con una buona qualità di Vita. Certamente
non è comprensibile né condivisibile il gesto assurdo di ammazzare tutti
intorno a noi quando incontriamo un ostacolo sul nostro percorso, è necessario
invece aprirsi al dialogo: gli studenti devono essere accompagnati nella loro
crescita culturale il più serenamente possibile.
Mariapia Barecchia 3° Classico