In occasione dei 100 anni
dalla nascita di Italo Calvino, commemorati lo scorso Ottobre (1923/2023), e
per consolidare la rubrica “appuntamento con l’autore” che si svolge
annualmente all’interno della rassegna culturale Mayfest, l’Istituto salesiano
di Caserta ha invitato lo scrittore e critico letterario Silvio Perrella, tra i
massimi conoscitori della narrativa calviniana; l’incontro è rivolto alle
classi del triennio del Liceo e alle classi terze medie della nostra scuola e
si svolgerà mercoledì 22 Maggio alle ore 11:00 presso il Teatro don Bosco. Autore
del saggio “Calvino”, che ripercorre la vita dello scrittore dall’inizio della
sua produzione letteraria fino alla sua morte (ripubblicato proprio in
occasione del centenario dalla nascita), Perrella ha anche scritto diversi
romanzi e poesie: la sua ultima raccolta di componimenti in versi è “Metronomo
sotto i tavoli”, pubblicata dalla casa editrice il Filo di Partenope. Di
qualche anno più vecchia la sua raccolta di interviste “Insperati incontri”,
dialoghi immaginati o realmente vissuti con personalità della Letteratura,
Musica, Arte figurativa; tra queste un’intervista allo scrittore Italo Calvino,
immaginando che a fare le domande sia Ludmilla, la Lettrice in “Se una notte
d’inverno un viaggiatore…”
Ed è proprio su questa
lettura che verterà l’incontro con il nostro ospite: due studenti del liceo
interpreteranno Calvino e Ludmilla, il loro dialogo sarà arricchito da commenti
di Perrella, quasi come se si trattasse di una prova teatrale tra i due lettori
che seguono le indicazioni del regista.
La produzione narrativa
di Italo Calvino è assai ricca e consigliata a un pubblico di lettori
eterogeneo, dall’infanzia all’età adulta, ed è forse è proprio questa la forza
di questo scrittore, il suo essere genio nel dire cose complicatissime in un
linguaggio semplice e cristallino.
Giuseppe Russo 2° Classico
SAGGIO “CALVINO” di Silvio Perrella
- anni quaranta; camminare in diagonale: confronto fra Torino (città orizzontale con fiume) e San Remo (città verticale e marina); la Resistenza (Il sentiero dei nidi di ragno; ultimo viene il corvo; trittico racconti “opachi”: “andato al comando”, “la stessa cosa del sangue” e “attesa della morte in
albergo”); dalla voce naturale al falsetto che segue l’ordine geometrico dell’eleganza e chiarezza; “Il sentiero dei nidi di ragno” (1947) e analisi del protagonista Pin; citazione dal testo: Calvino è uno scrittore che non dimentica mai di essere innanzitutto un lettore”; le idee manifeste del giovane Calvino, ovvero scrittore e critico letterario - anni cinquanta; il polpo e la Medusa, i padri: i veri antenati muoiono: suicidio di Cesare Pavese, per Calvino un vero padre culturale; in questa
sezione del libro è indagato il rapporto con lo scrittore Pavese; in quegli anni curò le opere di Pavese, ma si dedicò anche alla raccolta “Fiabe italiane” dunque viene confrontata la raccolta Fiabe italiane di Calvino con il Canzoniere di Pasolini; nel ’51 muore il padre di Calvino; descrizione del
rapporto padre (agronomo) e il figlio (scrittore), rapporto con le scienze e la natura e quindi con la propria madre (botanica); compie due viaggi, uno in Russia, l’altro in America durante il quale conosce Martin Luther King.
- Anni sessanta: la fisicità di Calvino è di poco mutata rispetto alla giovinezza, mentre il suo animo si fa più complesso e inquieto; si sposa e diventa padre; impegno nell’editoria con riviste letterarie (Menabò) e pubblicazione de “Le cosmicomiche” (il protagonista è Qfwfq); scrittura come carcere da cui evadere
- Anni settanta: confronto tra la scrittura di Calvino e quella di Parise (autore di “sillabario”), entrambi intenti a creare narrazioni fuori dagli schemi; in questa sezione del libro sono analizzati i romanzi “le città invisibili” e “se una notte di inverno un viaggiatore…”, e di nuovo sono confrontate le figure di Calvino e Pasolini.
- Anni ottanta: Calvino si trasferisce a Roma; pubblicazione romanzo “Palomar” e modo di narrare ancora più descrittivo; impegno come scrittore di saggi e ultima produzione di racconti in cui è abbandonato il “falsetto”.
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