Vincitori e perdenti cinematografici

Il 12 marzo si è tenuta la 96esima edizione degli Oscar, la celebrazione dove vengono premiati i migliori film di quest’anno. Si inizia subito con il botto, dato che il film Oppenheimer se ne è uscito vincitore di cinque premi Oscar, tra cui “Miglior film”, “Miglior regia “affidata a Christopher Nolan, e “Miglior attore protagonista” dato a Cillian Murphy. Il film vuole essere una ricostruzione della vita del fisico J. Robert Oppenheimer, creatore del progetto Manhattan, un esplosivo che venne ricordato da molti durante la seconda guerra mondiale. Come se non bastasse, il film “Io capitano” diretto da Matteo Garrone è stato candidato come “Miglior film in lingua straniera”, perdendo contro “La Zona Interesse”, per quanto i temi e le scene erano molto toccanti. Ma le sorprese non finiscono qui perché, proprio in opposizione alla notte degli Oscar, si sono tenuti i Razzie Awards di quest’anno, la celebrazione dove questa volta vengono premiati i peggiori film usciti quest’anno. E proprio come Oppenheimer, “Winnie the Pooh: sangue e miele” si è potuto aggiudicare cinque premi, tra cui “Peggior film”, “Peggior sceneggiatura” e “Peggior regista” andato a Rhys Frake-Waterwield, un individuo che, nonostante abbia avute ampie critiche verso il film, ha ancora intenzione di rilasciare versioni horror di personaggi appartenenti alla nostra infanzia. Questo film si è meritato pienamente questi premi visto i vari i punti, tra cui un bassissimo budget, l’affidamento ad usare un personaggio amato da tutti come un killer freddo e senza scrupoli, e le bassissime recensioni verso il film. Alla fin fine vi sono stati alti e bassi in quella notte e si spera che, col passare di un nuovo anno, nuovi film possano farci intrattenere o, almeno, farcene parlare per un bel po’.

Oskar Pasek, 5 scientifico

8 MARZO: festa delle donne

La festa delle donne si celebra oggi, 8 marzo. La festa delle donne è una ricorrenza che si celebra tutti gli anni che sta a sottolineare l’importanza della donna. L’8 marzo è identificato come giorno simbolo ed è giornata internazionale per le donne.

Com’è nata questa festa?

Tale giornata è stata istituita per ricordare le conquiste sociali, economiche e politiche raggiunte dalle donne, ma anche le discriminazioni di cui sono state e sono ancora oggetto nel mondo. La prima Giornata Nazionale della donna venne celebrata il 28 febbraio 1909 negli Stati Uniti per iniziativa del Partito Socialista Americano, che scelse questa data in memoria dello sciopero di migliaia di camiciaie newyorkesi che, l'anno prima, avevano rivendicato con forza migliori condizioni di lavoro.

In un secondo momento questa festa venne riportata anche in Europa. sotto l'impulso dell'Internazionale Socialista, che, durante lo svolgimento del congresso di Copenaghen, decise di istituire la Giornata internazionale della donna per promuoverne i loro diritti e per sostenere la campagna in favore del suffragio universale. In quel momento, seguendo il modello statunitense, la sua celebrazione venne fissata l'ultima domenica di febbraio. Austria, Danimarca, Germania e Svizzera, nel 1911, furono i Primi Paesi del vecchio continente a celebrare tale giornata.

Quando fu’ introdotta in Italia la Giornata Mondiale Delle Donne?

In Italia la prima Giornata internazionale della donna è stata festeggiata il 22 marzo 1922. Soltanto nel 1946, su proposta di Teresa Noce, Rita Montagnana e Teresa Mattei, è stata invece individuata la mimosa come suo simbolo ufficiale. 

Perché l’8 marzo?

Nel 1914 si celebrò per la prima volta la festa della donna l'8 marzo. Una scelta forse casuale, visto che si trattava di una domenica. Esattamente tre anni dopo, a San Pietroburgo, le donne protestarono per chiedere a gran voce la fine della guerra: fu quella una delle prime manifestazioni della cosiddetta "rivoluzione di febbraio" (secondo il calendario giuliano, allora in vigore in Russia, avvenne infatti il 23 febbraio), seguita quattro giorni dopo dalla caduta dello zar. Il governo provvisorio che nacque concesse alle donne il diritto di voto. Dopo la rivoluzione bolsevica, fu Vladimir Lenin a istituire l'8 marzo come festività ufficiale.

Nel corso degli anni, tuttavia, si sono diffuse alcune leggende sulla nascita della festa della donna. Tra queste, quella secondo cui sarebbe stata istituita per ricordare un incendio che uccise centinaia di operaie in una fabbrica di camicie a New York l'8 marzo 1909: incendio che, in realtà, non ci fu mai, a differenza di quello che causò 140 vittime il 25 marzo 1911. Secondo un'altra leggenda, la Giornata internazionale della donna sarebbe invece nata per ricordare la dura repressione di una manifestazione sindacale di operaie tessili organizzata sempre a New York nel 1857.

Non dobbiamo dimenticare che le donne non si festeggiano un giorno ma tutto l’anno. Nonostante le donne abbiano lottato tanto per i diritti, non siamo ancora arrivati ad una uguaglianza completa tra i due generi. In Italia più o meno siamo arrivati quasi ad una completa uguaglianza, dato che le donne ad oggi hanno molti più diritti. In altre parti del mondo invece, ancora no. Dobbiamo continuare a lottare per avere l’uguaglianza e i diritti per tutte le donne senza escludere quelle donne che purtroppo non li hanno ancora ottenuti.

Giovanna Zagaria 1° Classico

Censura a suon di manganellate

Il 23 febbraio, nei pressi dell’università di Pisa, durante una manifestazione degli studenti per supportare la Palestina, le Forze dell'ordine sono intervenuti con le maniere forti mediante uso di manganelli, fermando 4 manifestanti e ferendone uno. Questo episodio si è dimostrato essere tragico per vari aspetti, primo tra tutte è che, in alcune di queste registrazioni di protesta, alcuni poliziotti venivano presi a sorridere mentre colpivano fortemente uno studente con il manganello, come se fosse al pari di un criminale. Secondo, e probabilmente quello più importante, è che si sta notando sempre di più questa repressione d’opinione in Italia. In un momento dove la Guerra tra Israele e Palestina si fa più sentire in tutto il mondo, si deve cercare di sostenere sempre più quest’ultimo stato, soprattutto quando sono state loro ad aver subito tragicamente più attacchi terroristici. Quindi sembra quasi grottesco che la polizia, colei che rappresenta una delle parti più importanti dell’Italia, agisca in questo modo anche di fronte a ragazzi che non hanno fatto altro se non protestare solamente attraverso la parola. Le forze armate si giustificano dicendo che il motivo dietro a ciò era per una mancanza di autorizzazione per la protesta, il che è insensato e a pari disgustoso se si considera che ci sono stati recentemente gruppi di fascisti che, grazie a tale autorizzazione, hanno potuto far sentire al pubblico la loro voce senza che ci fosse alcun problema. In conclusione, si deve cercare di fare del proprio meglio per sostenere la Palestina, senza considerarlo un problema politico quanto più umanitario visto quel che sta accadendo è oltremodo indignoso.

Oskar Pasek. 5 Scientifico


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