Capiamo quanto la nostra generazione stia regredendo quando ancora nel 2023 due ragazzi hanno avuto il "coraggio" di buttare un loro coetaneo sotto un treno senza nemmeno ragionare, tutto ciò per una ragazza e per una felpa.
È questo quello che è successo il 25 gennaio del 2023, nella stazione
di Seregno in provincia di Monza: ora la vittima
è ricoverata in ospedale, non in gravi condizioni, dopo essere stato trascinato
per alcuni metri dal convoglio in movimento.
La tragedia ha visto protagonista uno studente
quindicenne nella stazione ferroviaria. Il ragazzino stava rientrando a casa
da scuola con un suo amico. I due, arrivati sulla panchina della stazione
davanti ai binari, sono stati accerchiati da un gruppo di coetanei che li
hanno minacciati e aggrediti.
L'obiettivo del gruppetto erano una felpa indossata dal quindicenne e una ragazza di cui si è invaghito uno degli aggressori. La vittima ha opposto resistenza, il rifiuto ha scatenato prima insulti, poi uno di loro si è scagliato sull'adolescente e lo ha spinto
violentemente, facendogli fare un balzo indietro, fino a farlo a finire contro
un treno in movimento.
Il convoglio non è riuscito ad arrestare immediatamente
la corsa e così il ragazzo è stato agganciato, forse per lo zaino o i vestiti,
e trascinato per qualche metro, fino quando è caduto sotto la banchina. Solo
allora il conducente del treno è riuscito a frenare, temendo il peggio.
Ma una vita può mai essere tolta per una felpa? Ormai noi
ragazzi crediamo di vivere in una canzone o in un film, perdiamo il contatto
con la realtà, pensiamo di vivere in un reality, e non diamo più peso alle cose
importanti ma a cose come felpe firmate e ragazze.
Le nostre vite hanno bisogno di essere rispettate,
tutelate e letteralmente non buttate sotto un treno: quel povero ragazzo per
fortuna o per miracolo si è salvato, ma il trauma vissuto si ripercorrerà forse nella sua mente per sempre.
Cambieranno mai le cose?
Silvia Cava 2° classico
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