Recentemente, la questione del genocidio è tornata al centro dell'attenzione con il conflitto israelopalestinese. L'ONU ha sollevato preoccupazioni circa le violazioni dei diritti umani durante il conflitto, con alcuni funzionari che parlano di possibili atti di genocidio. Il Papa Francesco, in un appello a favore della pace e della giustizia, ha chiesto che si faccia piena luce su quanto accade, sostenendo che è necessario indagare su eventuali crimini di guerra e crimini contro l'umanità. Alla dichiarazione del Papa si è aggiunta quella della senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta alla Shoà, che esclude si tratti di genocidio quello messo in atto dai sionisti: si è dunque sollevato un dibattito sulla natura e la gravità del conflitto e se le azioni condotte da una delle parti possano essere considerate genocidio secondo la definizione giuridica.
Il concetto di genocidio è stato formalizzato nel 1944
dal giurista polacco Raphael Lemkin, definendolo come l'atto intenzionale di
distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o
religioso. La definizione ufficiale di genocidio è stata adottata dalle Nazioni
Unite nella “Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di
genocidio” del 1948, che stabilisce che il genocidio include atti come
l'uccisione di membri del gruppo, il danneggiamento fisico o mentale, la
sottomissione a condizioni di vita che portano alla sua distruzione, l'adozione
forzata di bambini e altre azioni destinate a distruggere il gruppo.
Se
prendiamo in considerazione la storia, dal Quattrocento a oggi, abbiamo
assistito a numerosi episodi di violenza di massa, molti dei quali possono
essere considerati genocidi o stragi:
-
Espulsioni
e persecuzioni nel periodo coloniale: Durante l'epoca delle
grandi esplorazioni e del colonialismo europeo, si verificarono numerose stragi
di popolazioni indigene in America, Africa e Oceania. Un esempio emblematico è
il genocidio dei nativi americani che, a partire dal XVI secolo, furono
decimati da guerre, malattie e politiche coloniali sistematiche.
-
Il
genocidio degli Armeni durante il conflitto della Grande Guerra,
soltanto “recentemente” classificato come tale
-
Il
Genocidio degli ebrei (Olocausto):
Durante la Seconda guerra mondiale, il regime nazista perpetrò il genocidio di
sei milioni di ebrei, così come di altre minoranze, come i Rom, gli
omosessuali, e i disabili. L’Olocausto rimane uno degli esempi più emblematici
e tragici del genocidio nella storia moderna.
-
Il
Genocidio in Rwanda (1994): Nel 1994, un genocidio devastante
ha avuto luogo in Rwanda, dove circa 800.000 tutsi furono massacrati dai hutu
in una guerra civile sanguinosa.
-
I
crimini in Bosnia(1992-1995): Durante la guerra dei
Balcani, si sono verificati crimini di genocidio contro i bosniaci musulmani da
parte delle forze serbe, tra cui il massacro di Srebrenica, dove circa 8.000
uomini furono uccisi.
-
Il
genocidio in Darfur (2003): In Sudan, il conflitto che ha coinvolto
la regione del Darfur ha visto un’altra escalation di violenza, con il governo
sudanese accusato di sostenere le milizie Janjaweed responsabili di attacchi
contro le popolazioni africane locali.
L'adozione della definizione di genocidio da parte
delle Nazioni Unite nel 1948 ha contribuito a una maggiore visibilità e a un
miglior sistema di giustizia internazionale.
L'opinione pubblica, oggi, è più consapevole delle
atrocità, ma è anche più divisa su come affrontare le risposte politiche e
militari a questi crimini.
La percezione del genocidio da parte dell'opinione
pubblica è cambiata notevolmente nel tempo: nel passato, le atrocità erano
spesso ignorate, minimizzate o giustificate dalla propaganda politica e dalla
mancanza di una consapevolezza globale. Le stragi coloniali, ad esempio,
venivano raramente denunciate come genocidi e venivano talvolta interpretate
come un inevitabile risultato del "progresso civilizzatore".
Oggi,
grazie all'informazione globale e alle organizzazioni internazionali, c'è
una
maggiore
consapevolezza e attenzione riguardo i crimini di genocidio. La comunità
internazionale,
purtroppo, non è sempre riuscita a prevenire o punire tali crimini, ma
l'opinione
pubblica è più sensibile a questi temi, anche grazie a un'ampia copertura
mediatica
e all'attivismo sui diritti umani.
Nonostante gli strumenti legali e le dichiarazioni di
condanna, i genocidi continuano ad accadere in alcune regioni del mondo,
alimentati da fattori come le guerre civili, le ideologie estreme e le rivalità
etniche e religiose.
Ulderico Caprio 3°
Scientifico
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