Il 19 gennaio alle ore 19 si terrà presso la sala Don Rua la presentazione della Strenna per il 2024 elaborata, come da tradizione, dal nostro Rettor Maggiore Don Angel Fernàndez Artime. Ad esporre i contenuti di queste magnifiche idee durante sarà l’Ispettore salesiano don Gianpaolo Roma. Tutti i membri della famiglia salesiana, anzi chiunque se la senta di colmare il proprio cuore con un messaggio positivo, saranno accolti a braccia aperte, e siamo sicuri che coloro che davvero saranno disposti a cogliere il messaggio usciranno dalla sala più cresciuti e maturi, o comunque disposti a crescere e maturare.
Ma cos’è la Strenna?
Quella della Strenna è
una tradizione salesiana che va avanti da più di un secolo e mezzo: fu infatti
Don Bosco per primo a istituire quest’usanza nel XIX secolo, che consisteva (e
consiste tutt’ora) in un consiglio, una massima da ricordare e praticare nel
nuovo anno. E’ dunque un buon proposito per vivere al meglio l’anno, in
comunione con gli altri e con Dio.
Il tema della Strenna 2024
A ispirare il Don Artime
è stato uno dei sogni più significativi della vita di Don Bosco e di
fondamentale importanza per tutta la comunità salesiana: il cosiddetto “Sogno
dei nove anni” che, fatto da Don Bosco nel 1824, condizionò per tutta la sua
vita il suo pensiero e la vocazione, volta a salvare la vita, l’anima, il cuore
dei giovani più poveri, che vivevano in condizioni misere, per strada, senza
alcuna istruzione né conoscenza della religione, dell’amore divino.
Riassumo in poche righe
il sogno sopra menzionato
(premessa: questa è una
delle varie narrazioni dello stesso sogno, quella che il Rettor Maggiore riporta
nella lettera scritta il 25 luglio 2023 per offrire ai salesiani una prima
bozza della Strenna; questa versione fu raccontata da Don Bosco a don Barberis
nel 1875).
Giovannino Bosco si trova
in un luogo in cui una marea di giovani, che definisce come respinti e
disprezzati dai cittadini e dai genitori, rissavano e bestemmiavano. Una donna,
la Vergine Maria, rivolgendosi a Giovannino, lo invitò ad avanzare tra i
ragazzi per placare la lite; Don Bosco, disperato, chiese aiuto a degli uomini
in lontananza, ma questi non vennero in suo soccorso. Dopo che Don Bosco ebbe
tentato invano di ammonire i giovani per le loro azioni scorrette, la Madonna
gli indicò una grande chiesa e, andato verso quel luogo, notò come
numerosissimi i giovani lo circondavano e crescevano “i mezzi ed il locale”. La
Vergine consigliò a Don Bosco di legare un nastrino bianco con su scritto
“Obbedienza” alla fronte degli uomini a cui invano aveva chiesto aiuto e,
facendo ciò, questi vennero subito ad assisterlo.
Dunque, in occasione del
secondo centenario del sogno, don Angel ha scelto questo come tema della
Strenna 2024, con l’augurio che il messaggio del sogno sia ripreso ed
approfondito nella missione degli educatori salesiani. Il titolo della Strenna
è “Il sogno che fa sognare”, un cuore che trasforma i “lupi” in “agnelli”:
tutti i figli di Don Bosco devono fare ciò che il Santo ha fatto nel sogno e
per tutta la sua vita, ossia trasformare i cuori delle persone, educarli al
bene, al rispetto reciproco, all’integrazione, all’amicizia pura.
De Rosa Alessandro